Corriere della Sera, 30 giugno 2015
Se il primo atto di Michele Emiliano come governatore della Puglia è nominare la sua compagna come addetto stampa. Elena Laterza, 37 anni, giornalista professionista dal 2009, è la sua portavoce da undici anni. Il legame è prima professionale che affettivo: la relazione sentimentale arriva dopo (lui è separato, ha avuto tre figli dalla ex moglie). Ma ora che è presidente della regione, come sottolineano i grillini, il suo ruolo sembra «inopportuno»
È stata la sua portavoce quando era sindaco di Bari. E l’ha seguito nella campagna per le Regionali pugliesi, poi vinte, del 31 maggio. Che Michele Emiliano nominasse quindi Elena Laterza come addetta stampa nello staff del governatore era nell’aria. Ma nel passaggio alla realtà, ieri, questa nomina si è trascinata dietro una coda di polemiche. Perché Laterza, 37 anni, giornalista professionista dal 2009, è la compagna di Emiliano.
«Una scelta inopportuna, pur se resta nei limiti della liceità», per la consigliera regionale dei Cinque Stelle Antonella Laricchia. Che ha attaccato: «Anche noi, vista l’opportunità che esiste di assumere esterni al gruppo consiliare, abbiamo deciso che non sarebbe stato opportuno scegliere persone legate a noi sentimentalmente oppure parenti». Ma «l’opportunità – conclude – è una valutazione soggettiva che o ce l’hai o non ce l’hai».
Elena Laterza è la portavoce di Michele Emiliano da undici anni. Dal febbraio del 2004 è addetta stampa del Comune di Bari, guidato per due mandati dall’ex magistrato. Il legame è prima professionale, quindi, che affettivo: la relazione sentimentale arriva dopo (Emiliano è separato, ha avuto tre figli dalla ex moglie). Ma le critiche puntano sul fatto che un ruolo, quello di portavoce del primo cittadino, è finito. E che adesso si discute di una nuova nomina. E indicare la compagna può essere, come sottolineano i grillini, «inopportuno».
«Svolgo la mia professione, la stessa che svolgevo quando ho conosciuto Emiliano. Perché dovrei rinunciarci?», spiega Laterza al Corriere del Mezzogiorno (dove si rimarca come lei chiami abitualmente per cognome Emiliano). E dal 2004 – dopo la laurea in Scienze politiche, un dottorato di ricerca in Filosofie e teorie sociali contemporanee e la collaborazione con testate giornalistiche – il suo lavoro è stato, appunto, quello di curare la comunicazione del Comune di Bari e del sindaco Michele Emiliano, per cui poi ha seguito la campagna elettorale.
Si trasforma così in polemica quello che doveva essere il primo passo del governatore «di tutti», del presidente che ha aperto le consultazioni invitando anche i Cinque Stelle. Che ieri hanno dato forfait, dopo aver declinato l’offerta di entrare in giunta, ma che non hanno fatto mancare gli attacchi dopo l’ufficializzazione delle prime nomine del governatore (il capo di gabinetto è Claudio Stefanazzi). Emiliano, per il dialogo con M5S, voleva aprire sul reddito di cittadinanza: «Credo che il noviziato possa portare a non capire esattamente il valore di alcuni momenti istituzionali».