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 2015  giugno 28 Domenica calendario

La Grecia verso il fallimento • La fuga dalla Tunisia ferita a morte dall’Isis • Il killer di Lione cercava la strage • Valentino vince a 36 anni • Boom dei supermercati aperti di notte

 

Grecia Venerdì sera il premier greco Alexis Tsipras ha annunciato a sorpresa un referendum sul piano di salvataggio proposto dai suoi creditori - Ue, Bce e Fmi -, decisione che a Bruxelles hanno trovato «surreale» visto che, contestualmente, gli sherpa ellenici avevano interrotto il negoziato. «Referendum su cosa?», si sono chiesti, dubbio che preludeva alla reazione irritata dei ministri economici dell’Eurozona. «La porta resta aperta - ha concesso il loro presidente, Jeroen Dijsselbloem -, ma con dispiacere noto che la trattativa è fallita e che il programma scade martedì». Il tempo è finito, era il messaggio. Si pensava di chiudere e invece l’Eurogruppo svoltosi ieri a Bruxelles è diventata una sessione di emergenza in due tempi: nella prima parte si è constatata l’impossibilità di dialogo con Atene; nella seconda, per la prima volta senza i greci, si è discusso su come gestire il probabile caos che domani agiterà i mercati. «L’Eurozona resta a diciannove», ha assicurato Pierre Moscovici, commissario Ue per l’economia. Ovvio che è presto parlare di «Grexit», di addio della Grecia all’euro. Però, senza l’intesa su riforme e consolidamento non si sblocca il piano di salvataggio e dei suoi 7,2 miliardi. Così, dopodomani, Tsipras non potrà pagare stipendi pubblici, pensioni e Fondo monetario. E’ un’insolvenza che punta diritta al crac finanziario, eventualità che da giorni alimenta la fuga dalle banche greche.

Grecia 2 L’ex ministro dell’Interno Dimitris Kyriazides: «Non lo so cosa succederà domani, nessuno lo sa, purtroppo. Siamo già falliti».

Grecia 3 L’uscita del Paese ellenico dall’Eurozona «non è affatto inevitabile» per il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, il quale ribadisce che «non c’è alcun rischio di contagio e che l’Italia è al riparo dagli attacchi speculativi contro i titoli di Stato». [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Tunisia 1 Il giorno dopo la strage di turisti sulla spiaggia di Susa, che ha fatto 38 vittime, l’Isis rivendica l’attentato mentre comincia l’esodo dei vacanzieri: 2.800 turisti britannici, 700 belgi e un migliaio di tedeschi hanno già lasciato gli hotel di Susa, una città in ginocchio, blindata dall’esercito e dai riservisti richiamati dal premier Habib Hessid per presidiare tutti i luoghi a rischio (il primo ministro ha annunciato un piano straordinario anti terrorismo che prevede entro una settimana la chiusura di 80 moschee «fuori dal controllo dello Stato e colpevoli di incitare alla violenza e di diffondere la propaganda e il veleno per promuovere il terrorismo »). Nelle prossime ore, si prevede, il controesodo raddoppierà. Ma c’è chi resiste per non darla vinta ai terroristi. Adesempio Christine O’Brian, irlandese trasferita a Bristol, avvocato: «Andare via ora è un’ulteriore sconfitta della democrazia e della libertà. Onestamente anche io non sono proprio tranquillissima, ma preferisco resistere. Voglio rimanere a Soussa, per me stessa ma anche per la gente onesta che lavora qui e può mandare i figli a scuola grazie al turismo» (Berizzi, Rep; Longo, Sta).

Tunisia 2 Seifeddine Rezgui, 23 anni, autore della carneficina aveva studiato con l’Imam Malek all’istituto di Teologia El-Manar. Nato a Gaafour, nel governatorato di Siliana, frequentava un master in ingegneria informatica ed era noto ai Servizi segreti tunisini perché frequentava estremisti salafiti. La matrice dell’attentato sarebbe da attribuire al gruppo «Hezb Ut Tahrir»: «Si spacciano per pacifisti, ma stanno tentando di ricostruire il Califfato», sostengono fonti governative (ibidem).

Lione 1 Quando l’hanno immobilizzato aveva l’aria di un demonio: ferito, il volto trasfigurato dalle ustioni, affannato, armeggiava con alcune bombole di acetilene nel disperato tentativo di farle esplodere e di saltare in aria con loro. Stava fallendo la sua missione, Yassin Salhi: aveva lanciato il suo Peugeot Boxer contro i silos sbagliati. C’era stato uno scoppio sì, ma buono solo a sfondare il tetto dell’hangar della Air Products, la fabbrica di gas di Saint-Quentin-Fallavier, periferia Sud Est di Lione, in cui era entrato venerdì mattina. Voleva di più. Aveva preparato tutto: il datore di lavoro prima strangolato e poi decapitato, la testa avvolta in un drappo inneggiante alla Shahada e infilzata su una cancellata, il selfie scattato e inviato tramite WhatsApp a un contatto in Canada. Ho fatto il mio dovere, ora posso morire e portare con me quante più persone possibile. Alla Air Products ne lavorano 47, ma il piano è fallito (Rossi, Sta).

Lione 2 La conversione di Yassin Salhi all’Islam radicale avviene nel 2000. È una trasformazione radicale, anche fisica: si rasa i capelli, si taglia la barba, perde 30 chili. Suo padre è appena morto. «È rimasto solo, era la preda ideale per i fondamentalisti», racconta l’imam Nacer Benyama (ibidem).

Valentino Valentino Rossi a 36 anni ha vinto il Gp d’Olanda sul circuito di Assen dopo una lotta testa a testa con Marc Marquez. Giallo all’ultima staccata: lo spagnolo attacca il pesarese e lo tocca, Vale resiste ma finisce all’esterno e taglia la curva prima della bandiera a scacchi. Rossi (Yamaha) e Marquez (Honda) hanno fatto gara a sé, Valentino era partito in pole position e Marquez in terza posizione. Sul podio finisce anche Jorge Lorenzo.

Spesa di notte 1 Da tempo Carrefour ha inaugurato diversi supermercati aperti ventiquattro ore su ventiquattro: il primo caso è stato a Milano, un market in piazza Principessa Clotilde, anno 2012. Ad oggi sono diventati una cinquantina, dalla Val d’Aosta alla Sicilia, i centri Carrefour che non spengono mai le luci. In lista, dalle grandi città — Roma, Napoli, Milano — a quelle più piccole, Imperia, Alassio, Trapani, Salerno. (Montanari, Rep)

Spesa di notte 2 Ora che Carrefour ha annunciato in Toscana il progetto di aprire giorno e notte un ipermercato di Massa, i sindacati hanno provato a fare muro. A Massa vogliono aprire 24 ore su 24? E chi ci va a comprare la frutta e i detersivi alle tre di notte?» si chiedevano increduli al sindacato. Sarà così dal 1° luglio: intanto per i mesi estivi, quando i turisti affollano quel pezzo di costa raddoppiando il numero dei residenti, poi a settembre si faranno i conti. «Usano soltanto lavoratori interinali» accusano Cgil, Cisl e Uil che temono l’effetto virale, cioè il diffondersi delle aperture lunghe per la spesa di notte anche per altre catene. «Si colpiscono soprattutto le donne, come si possono conciliare questi turni con la vita di tutti i giorni? C’è qualcuno per esempio che pensa questione della sicurezza? — chiede Cinzia Bernardini della Filcams Toscana — Quando finiscono i turni di notte non c’è più nemmeno un bus». Naturalmente non è soltanto un problema di servizi di trasporto: «Un lavoratore di notte prende al massimo otto euro in più» denunciano i sindacati toscani che promettono assemblee e una battaglia che adesso è soltanto all’inizio. «Non ci sono benefici, solo sacrifici » è lo slogan. (ibidem)

(a cura di Roberta Mercuri)