La Stampa, 24 giugno 2015
Va all’asta in Australia la proprietà privata più grande del mondo. Si estende per 101 mila km², un terzo dell’Italia. Chi vuole acquistarla può chiedere di ispezionarla: in aereo occorrono circa undici giorni. Non costa molto, la base d’asta è di soli 325 milioni di dollari, che comprendono anche gli abitanti: 200 mila mucche, 250 mila pecore e 150 esseri umani
La più grande proprietà terriera privata del mondo è in vendita. È grande cinque volte Israele, coprirebbe quasi metà della Gran Bretagna e oltre un terzo dell’Italia. Chi vuole acquistarla può chiedere di ispezionarla: in aereo occorrono circa undici giorni. Non costa molto, la base d’asta è di soli 325 milioni di dollari, che comprendono anche gli abitanti: nell’immenso territorio di 101 mila chilometri quadrati ci sono 200 mila mucche, 250 mila pecore e 150 esseri umani.
L’annuncio dell’asta delle proprietà australiane di Sir Sidney Kidman ha creato scompiglio in mezzo mondo. Si sono fatti avanti i cinesi, sono arrivate manifestazioni di interesse dalla Svizzera, dal Sudamerica, dall’Indonesia, dal Canada e dal Regno Unito. Non capita tutti i giorni che venga messo in vendita un territorio che si può vedere dallo spazio, il più grande esistente che non appartenga a uno Stato o a un monarca. Lo ha messo insieme un uomo leggendario, scappato di casa quando aveva 13 anni con cinque scellini in tasca su un cavallo quasi cieco; un personaggio così bravo a commerciare in qualunque cosa da essere diventato in pochi anni l’uomo più ricco del Paese.
La fortuna di Sidney Kidman
Sidney Kidman era nato ad Adelaide nel 1857 e aveva fatto i primi soldi acquistando tori, scambiandoli con azioni minerarie, vendendo le azioni quando salivano e poi comprando altri tori e qualche mucca. I primi pezzi di terreno li acquistò quando ereditò 400 dollari dal nonno. In 60 anni di commercio quasi sempre fortunato, Kidman ha disseminato di stazioni di allevamento il continente. Quella di Ann Creek da sola si estende per 24 mila chilometri quadrati, ha una quarantina di abitanti che governano le greggi e le mandrie, e una capitale composta da quattro casupole di legno. Kidman è stato tenace e molto bravo nel collegare le stazioni della sua immensa proprietà fra di loro, in modo da poter portare il bestiame da Nord a Sud attraverso il continente, seguendo il corso dei fiumi e garantendo disponibilità di acqua e foraggio lungo il percorso. Durante la Prima guerra mondiale avrebbe potuto diventare ancora più ricco, ma invece di approfittarne decise di regalare cavalli, carne e persino aerei da combattimento alle forze armate del suo Paese e creò un centro di assistenza per le donne rimaste vedove a causa del conflitto. Per questi meriti, Giorgio V lo nominò baronetto nel 1921 e in Australia molte strade e piazze portano il suo nome.
Morto nel 1935, Sir Sidney lasciò tutto ai quattro figli e la proprietà è rimasta della famiglia per cinque generazioni, senza accumulare debiti. Ancora oggi produce 15 mila tonnellate di carne all’anno, che rappresentano l’1,3% dell’export australiano e che i cinesi contano ora di prendersi. Ma la concorrenza sarà dura e il percorso tortuoso, perché gli australiani cominciano a protestare: non vogliono che il 2% del loro continente finisca nelle mani di qualche straniero e stanno appellandosi al governo perché trovi, insieme ai soldi necessari, anche un po’ di orgoglio nazionale.