La Stampa, 24 giugno 2015
Gli ex coniugi più famosi d’Italia, Silvio Berlusconi e Veronica Lario, da ieri sono definitivamente divorziati con una sentenza del tribunale di Monza che stabilisce diritti e doveri di entrambi. E soprattutto quale dovrà essere l’assegno di mantenimento che il Cavaliere dovrà staccare ogni mese per mantenere il tenore di vita della ex moglie: 1 milione e 400 mila euro. Meno della metà di quei 3 milioni e mezzo al mese chiesti e ottenuti dalla signora Lario quando si separò per evitare “l’addebito con colpa” all’ex marito, nel maggio del 2010
Essere ricchi costa. Ne sanno qualcosa gli ex coniugi più famosi d’Italia, Silvio Berlusconi e Veronica Lario, che ieri il tribunale di Monza ha definitivamente divorziato con una sentenza che stabilisce diritti e doveri di entrambi. E soprattutto quale dovrà essere l’assegno di mantenimento che il Cavaliere dovrà staccare ogni mese per mantenere il tenore di vita della ex moglie: 1 milione e 400 mila euro. Meno della metà di quei 3 milioni e mezzo al mese chiesti e ottenuti dalla signora Lario quando si separò per evitare “l’addebito con colpa” all’ex marito, nel maggio del 2010. In pratica il tribunale ha confermato quanto aveva deciso provvisoriamente nell’aprile scorso.
Tra causa di separazione e divorzio ci sono voluti cinque anni per arrivare alla decisione presa nei giorni scorsi (e resa nota alle parti ieri) dal presidente del tribunale di Monza, Anna Maria di Oreste che, tutto sommato, consola Berlusconi della batosta ricevuta all’epoca della separazione dai giudici milanesi, con uno sconto di almeno 36 milioni di euro e il vantaggio di poter dichiarare come oneri deducibili i soldi versati a Veronica. Mentre lei dovrà pagarci fior di tasse: quasi la metà di ciò che riceverà, accontentandosi alla fine di “appena” 800 mila euro al mese. Certo con le nuove leggi, forse le cose sarebbero andate più speditamente, sebbene, come si è visto, le parti non sono mai riuscite a trovare un accordo pur essendosi consultate freneticamente in questi mesi. Da quanto si è saputo, il tribunale, che aveva già sancito il divorzio nel febbraio dello scorso anno, ha parametrato l’assegno che riceverà la ex “First Lady” all’aspettativa di vita di Berlusconi e all’attuale stato patrimoniale, deprivato negli ultimi anni dai minori dividendi dovuti alla crisi e da sentenze come quelle che hanno visto un risarcimento di 500 milioni alla Cir di De Benedetti. I giudici hanno cercato di garantire un tenore di vita adeguato alla ex signora Berlusconi riconoscendole il ruolo di parte “debole” e “ferita”, visto che nei calcoli è entrata perfino la famosa lettera pubblica, “Le vergini e il Drago”, scritta per denunciare i continui tradimenti dell’ex coniuge, confermati poi dalle famose “cene eleganti”. E se anche 800 mila euro netti al mese possono sembrare (e sono) tanti, i giudici hanno tenuto conto del fatto che una parte di quel denaro dovrà comunque garantire la sopravvivenza della società immobiliare della signora Lario, titolare di appartamenti in Svizzera e a Milano Due, negli ultimi anni finita in “sofferenza” per i costi di mantenimento più rilevanti rispetto la rendita. Fine della tormentata vicenda? Non si direbbe: è probabile un ricorso in appello dei legali della Lario a Milano, sede che finora si è dimostrata più favorevole alle ragioni di Veronica che a quelle di Silvio.