la Repubblica, 23 giugno 2015
Usa: più armi contro Putin. Ashton Carter, segretario alla difesa promette aerei e mezzi pesanti, la Nato raddoppierà gli uomini, portandoli a 30-40mila, l’Europa prolunga di altri sei mesi le sanzioni contro Mosca per la crisi Ucraina. Da domani il vertice dell’Alleanza a Bruxelles
«L’America non vuole la guerra fredda, ma difenderà gli alleati europei con le armi più avanzate che ha». È il messaggio del nuovo segretario alla Difesa Usa, Ashton Carter, alla sua prima missione in Europa. Carter è arrivato ieri in Germania, parteciperà al vertice dell’Alleanza domani e giovedì a Bruxelles. Il suo arrivo coincide con la conferma ufficiale che l’Ue prolunga di sei mesi le sanzioni economiche alla Russia, dopo il mancato rispetto degli accordi di Minsk da parte di Putin. Quest’ultimo intanto ha lanciato un duro monito alla Svezia, per cercare di dissuaderla dal diventare un membro a pieno titolo della Nato. All’ordine del giorno del vertice atlantico di questa settimana: potenziare la forza di reazione rapida della Nato portandola a 30-40mila uomini cioè «più che raddoppiando la sua dimensione attuale», ha spiegato il segretario generale Jens Stoltenberg. L’annessione della Crimea, poi la crisi in Ucraina, con l’intervento della Russia a sostegno dei ribelli separatisti, ha accelerato un riesame del ruolo della Nato. In particolare ha messo in agitazione quei paesi che si sentono “i prossimi della lista”, cioè gli ex membri del blocco sovietico come la Polonia e i Baltici. Membri della Nato, e quindi garantiti dall’articolo 5 che impone a tutti gli altri di intervenire in loro difesa qualora siano minacciati. Ma l’articolo 5 è un’affermazione sulla carta, perché sia credibile mancano le forze militari sul terreno. Né la Polonia né i Paesi Baltici hanno delle vere basi Nato. Di qui la decisione di cominciare con una “punta di lancia” di 5mila uomini, commando di pronto intervento per lo più americani, che a rotazione si sposteranno in questi paesi confinanti con la Russia. L’America con la missione di Carter ha precisato la natura del suo contributo. Oltre ai commando delle forze speciali fornirà intelligence, tecnologie, armi sofisticate. «Non vogliamo la guerra, né fredda né tantomeno calda con la Russia – ha detto Carter – ma difenderemo i nostri alleati, la legalità internazionale, e il futuro positivo che essa ci consente». Tra i contributi americani ci saranno droni, aerei, artiglieria terrestre e navale.
Carter darà nuovi dettagli anche sui mezzi blindati e le armi pesanti, il cui dispiegamento non ha precedenti storici in paesi come la Polonia e i Baltici. «È la prova che gli Stati Uniti restano profondamente impegnati nella difesa collettiva dell’Europa», ha detto il segretario alla Difesa. Una parte del dispiegamento avviene spostando verso il confine orientale risorse già esistenti in altre basi Nato in Europa. Ma gli Usa sono pronti anche a sostenere un aumento della loro presenza, in una situazione di crisi. Nel medio periodo, però, Carter ha ribadito che gli europei dovranno fornire il grosso delle truppe terrestri. Ha ricordato che la maggior parte degli Stati membri dell’Alleanza non stanno onorando i propri impegni di spesa per la difesa, misurati in proporzione al Pil di ciascuno. Nel corso della sua missione europea il segretario alla Difesa salirà a bordo di una nave militare Usa che ha appena partecipato alle manovre congiunte nel Mar Baltico. Mosca ha reagito annunciando una rafforzamento delle sue forze di confine, e anche un aumento di 40 testate nucleari nel suo arsenale montato su missili intercontinentali.