Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  giugno 23 Martedì calendario

L’accordo con la Grecia ora sembra possibile • Il papa chiede scusa ai valdesi • Muore Laura Antonelli • Un meccanismo «temporaneo ed eccezionale» per ridistribuire i migranti in Europa • A Roma si dimette l’assessore alla Mobilità, il mandato di Marino è sempre più incerto • Il fallimento della class action italiana


Grecia I capi di Stato e di governo d’Europa, riuniti a Bruxelles, ieri sera hanno aperto all’intesa con la Grecia. I 19 ministri finanziari dell’Eurogruppo hanno sviluppato il lavoro tecnico di avvicinamento tra i tagli di bilancio e gli aumenti delle tasse, voluti soprattutto dalla Germania, e l’uso più generoso della spesa pubblica, promesso dal governo ellenico ai cittadini in gravi difficoltà economiche. L’Eurosummit dei 19 capi di Stato e di governo ha trattato il compromesso tra le visioni opposte nelle politiche economiche della cancelliera tedesca di centrodestra Angela Merkel e del premier greco di estrema sinistra Alexis Tsipras. Alla fine Merkel ha rinviato a un nuovo Eurogruppo straordinario convocato domani «per prendere le decisioni necessarie», che il successivo summit dei capi di governo potrà «convalidare». La cancelliera ha ammonito che l’eventuale accordo con la Grecia verrà votato dal Parlamento tedesco solo dopo l’approvazione di quello di Atene. Il governo greco ha fatto sapere di aver accettato aumenti delle tasse per le aziende e per i più ricchi. L’avanzo primario di bilancio salirebbe all’1% quest’anno, al 2% il prossimo e al 3% nel 2017. Il presidente lussemburghese della Commissione Jean-Claude Juncker si è detto convinto che all’Eurogruppo «si raggiungeranno i risultati da sottoporre al Consiglio di giovedì» e che «arriveremo a un accordo nel corso di questa settimana». Le principali Borse europee sono tutte salite con Atene schizzata a un clamoroso +9%, Francoforte + 3,9% e Parigi + 4,1%. L’indice Mib di Milano è cresciuto del 3,47%. Lo spread è sceso a 129 punti.

Valdesi Ieri papa Francesco a Torino è entrato in un Tempio dei valdesi, primo pontefice a compiere questo passo. I valdesi sono stati fondati 841 anni fa dal mercante Valdo: cristiani laici che predicavano il Vangelo in lingua volgare e furono per questo accusati di eresia nel 1184 da Papa Lucio III e scomunicati. Sono seguiti secoli di persecuzioni, ripetute dopo l’adesione alla Riforma calvinista, e ghetti nelle valli subalpine. Il Papa ha chiesto scusa: «Da parte della Chiesa Cattolica vi chiedo perdono per gli atteggiamenti e i comportamenti non cristiani, persino non umani che, nella storia, abbiamo avuto contro di voi. In nome del Signore Gesù Cristo, perdonateci».

Antonelli È morta Laura Antonelli (vero cognome: Antonaz), istriana di Pola, 73 anni. Viveva da 12 anni in un bilocale di via Napoli a Ladispoli, costa laziale. L’ha trovata morta alle 8 di ieri mattina la donna che andava in casa sua a fare e pulizie. In un biglietto trovato in casa aveva lasciato scritto di voler essere sepolta nel cimitero cittadino e poi: «Avvertite il parroco, mio fratello Claudio, Lino Banfi e Claudia Koll». Dal 2009 aveva un’assistente sociale che si occupava di lei e con cui era diventata molto amica. Aveva subito 14 processi che l’hanno vista imputata (arrestata per droga nel ‘91, condannata, assolta e risarcita) e vittima. Il rilancio sulle scene con Malizia 2000 era stato un flop. Un intervento di chirurgia estetica l’aveva sfigurata. Da allora la situazione è peggiorata. «Vorrei essere dimenticata, la vita terrena non mi interessa più», aveva scritto. Si era convertita. Ricorda Claudia Koll: «L’ho cercata nel 2011, siamo diventate subito amiche, anche lei come me aveva incontrato la fede. Soffriva per il mal di schiena, le feci avere un letto adeguato, ma avrei voluto fare di più».Lino Banfi, invece, nel 2010 fece appello all’allora ministro Sandro Bondi e a Berlusconi affinché le dessero un vitalizio. Dice: «Volevo aiutarla. Aveva una pensione di 510 euro al mese! Eppure era generosissima con gli altri: una volta la vidi regalare dei soldi a una persona che riteneva più bisognosa di lei. Mi impallinarono perché dicevano che volevo aiutare la mia amica, senza pensare ai tanti vecchi attori che non godevano nemmeno di una pensione. Alla fine Laura scrisse una lettera a Bondi ringraziando, ma chiedendo di essere lasciata in pace». I funerali venerdì, a Ladispoli. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Migranti Secondo l’ultima bozza del vertice di giovedì dei capi di Stato e di governo europei, c’è l’accordo vincolante da parte di tutti gli Stati membri all’accoglienza in due anni dei 40mila migranti richiedenti asilo approdati sulle coste di Italia e Grecia dal 15 aprile scorso, secondo un «meccanismo temporaneo ed eccezionale» i cui criteri saranno definiti entro luglio. Alla missione navale partecipano 14 Paesi, ha spiegato Mogherini: Italia, Regno Unito, Germania, Francia, Spagna, Slovenia, Grecia, Lussemburgo, Belgio, Finlandia, Ungheria Lituania, Paesi Bassi e Svezia. L’ammiraglio Enrico Credendino, a capo di EUNavfor Med, avrà a disposizione per questa prima fase 5 navi da guerra, 2 sottomarini, 3 aerei, 2 droni e 3 elicotteri. Per poter passare alla seconda fase che mira a rendere inutilizzabili i barconi al largo o sulla costa e che contempla l’ingresso in acque territoriali è invece necessaria una risoluzione dell’Onu o almeno un accordo con gli Stati che si affacciano sul Mediterraneo. La situazione nel Canale di Sicilia resta critica. Ieri ad aumentare la tensione ha contribuito il racconto di un immigrato gambiano di 32 anni che accusa i militari libici di averlo ferito a un polpaccio e di avere ucciso un uomo durante la traversata su un gommone su cui viaggiavano un centinaio di persone.

Roma Guido Improta, assessore alla Mobilità del Comune di Roma, si è dimesso. Improta era uno più importatanti della giunta, emanazione degli ambienti governativi, vicino al ministro Paolo Gentiloni. Il suo addio rischia di aprire ufficialmente la crisi nella Capitale. Per Improta la goccia finale è stato il «comizio» tenuto da Marino domenica sera, alla Festa dell’Unità, quando il sindaco ha «caricato» i toni, ergendosi di fatto ad anti-premier e insultando gli oppositori politici («la destra torni nelle fogne da cui viene»). Per andarsene, l’assessore renziano aspetterà la fine del mese (e forse l’apertura della metro C), al massimo la relazione del prefetto Franco Gabrielli sull’eventuale scioglimento per mafia di Roma.

Class action In Italia la class action non funziona: su 50 incardinate, soltano una, nel 2014, si è chiusa con un risarcimento: quando il Tribunale di Torino stabilì in primo grado che le commissioni applicate per quattro anni da Banca Intesa San Paolo sui conti scoperti violavano la legge e andavano restituite, partirono cento correntisti, affiancati da Altroconsumo. Il Tribunale ne accettò sei, gli unici ad aver firmato con autentica: furono rimborsati con somme tra 100 e 200 euro (Zunino, Rep).

(a cura di Daria Egidi)