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 2015  giugno 18 Giovedì calendario

Dopo l’attacco alla Nutella Ségolène Royal chiede scusa. Dietrofront della ministra francese che aveva accusato la Ferrero di «favorire la deforestazione». Dopo la levata di scudi in Italia a difesa del marchio, l’inversione di rotta: «Chiudo la polemica». Nel 2012 Parigi aveva provato ad alzare le tasse sull’olio di palma

È finita con «mille scuse» l’ultima sfida tra Francia e Italia. Una battaglia più dolce e meno cruenta di tante altre combattuto in passato. Dopo aver invitato i francesi a «non mangiare» la Nutella, accusata di contribuire alla deforestazione a causa dell’utilizzo dell’olio di palma, la ministra dell’Ecologia Ségolène Royal è stata costretta a un mea culpa pubblico: «Mille scuse per la polemica sulla Nutella» ha scritto ieri Royal sul suo account Twitter. Il “pentimento” è arrivato dopo due giorni di reazioni polemiche e persino di un’abbuffata di Nutella fatta da Agnese Renzi in segno di solidarietà con l’azienda Ferrero di Alba, storica produttrice della crema spalmabile. La first lady ha mangiato platealmente una crêpe con Nutella (notare l’abbinamento franco-italiano) durante una visita all’Expo. Le foto hanno fatto il giro dei siti e forse saranno state viste anche a Parigi. Tra l’altro Royal arriverà in Italia domenica prossima insieme a François Hollande proprio per visitare l’Expo. La visita del capo di Stato francese avviene in un clima già teso per la crisi dei migranti a Ventimiglia. Ma la numero tre del governo non aveva certo immaginato di creare un nuovo fronte toccando uno dei simboli dell’orgoglio italico. Lunedì sera, in un’intervista a Canal+, la ministra ha invitato i telespettatori a non mangiare più Nutella per salvare il pianeta dalla deforestazione. In vista della conferenza sul clima in programma a dicembre a Parigi, la Royal ha spiegato che «la massiccia deforestazione è una delle cause del riscaldamento globale». E quando il giornalista ha obiettato che la Nutella «è buona», il ministro ha concesso: «Sì, ma dovrebbero usare altre materie prime». Il conduttore ha anche provato a farle capire che si trattava di un attacco diretto a un’azienda, citata con il marchio, ma Royal ha continuato imperterrita. L’azienda piemontese ha protestato poche ore dopo, sottolineando di avere anche uno stabilimento in Normandia che rispetta tutte le certificazioni ecologiche. Sul suo sito, la Ferrero spiega che l’olio di palma viene utilizzato «perché conferisce al prodotto la sua consistenza cremosa» ed evita di ricorrere al «processo di idrogenazione, che creerebbe pericolosi grassi “trans” nocivi per la salute». L’azienda ha inoltre sottolineato che i suoi prodotti sono realizzati con olio di palma proveniente da piantagioni certificate secondo lo standard Rspo (Roundtable on Sustainable Oil Palm), con il «rispetto dell’ambiente e delle popolazioni». Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, aveva definito «sconcertanti» le dichiarazioni di Ségolène. Già nel 2012 il Senato francese aveva messo nel mirino la Nutella, provando ad aumentare del 300% la tassa sull’olio di palma. L’”emendamento Nutella”, alla fine, non passò. La nuova affaire ha scatenato ironie e battute sui social network, non sempre di buon gusto, riaccendendo l’eterna rivalità tra i due paesi. «Prendo atto dei progressi fatti», ha replicato Royal a proposito dei provvedimenti ecologici adottati dall’azienda. «Erano dichiarazioni fatte in una trasmissione umoristica ma capisco che possano avere creato problemi», ha spiegato la ministra in tv, prima di concludere: «Voglio chiudere la polemica».