Libero, 18 giugno 2015
Facci contro il Corriere della Sera: «Dopo la partenza di Ferruccio De Bortoli, gli slanci della nuova direzione verso Renzi ormai rasentano la molestia sessuale. Laddove Matteo ci fa un tweet, al Corriere ci fanno un giornale: ora che il premier ha detto tre parole in croce su Ignazio Marino, per esempio, in via Solferino hanno scoperto Roma; il premiato duo scandalistico Stella & Rizzo ha subito riempito due-pagine-due (oggi continuano) in cui hanno rivelato ai romani il lato oscuro e insospettabile della loro meravigliosa Capitale»
I commissari del Guinness dei Primati sono già in subbuglio: pare che le interviste di Maria Teresa Meli al premier Matteo Renzi stiano mettendo in ombra quelle di Ugo Intini a Bettino Craxi, quelle di Emilio Fede a Silvio Berlusconi e quelle di Marco Travaglio a Beppe Grillo. Accade al Corriere della Sera, laddove, dopo la partenza di Ferruccio De Bortoli, gli slanci della nuova direzione verso Matteo Renzi ormai rasentano la molestia sessuale. Siamo abituati a che gli articoli e gli editoriali riassumano il quadro politico, mentre il fondo del direttore Luciano Fontana, martedì, viceversa lo ampliava, lo esplicava, lo argomentava, e insomma: allungava la broda di quanto Matteo Renzi aveva detto con meno parole. Laddove Matteo ci fa un tweet, al Corriere ci fanno un giornale: ora che il premier ha detto tre parole in croce su Ignazio Marino, per esempio, in via Solferino hanno scoperto Roma; il premiato duo scandalistico Stella & Rizzo ha subito riempito due-pagine-due (oggi continuano) in cui hanno rivelato ai romani il lato oscuro e insospettabile della loro meravigliosa Capitale: le buche delle strade, i vigili assenteisti e la gente in coda negli uffici pubblici. È il Corriere che traccia il solco: gli altri giornali – di destra e di sinistra – lo sanno così bene che è da circa un anno e mezzo che si sono portati avanti, scrivendo le stesse identiche cose.