Avvenire, 17 giugno 2015
L’addestramento dei baby-miliziani dell’Isis: «Uccidere Obama». Nel video vengono definiti «i nuovi leoni del Califfato». Sono bambini. Alcuni veramente piccoli: cinque, sei anni. Reggono con sguardi fieri Kalashnikov più alti di loro
Nel video vengono definiti «i nuovi leoni del Califfato». Sono bambini. Alcuni veramente piccoli: cinque, sei anni. Reggono con sguardi fieri Kalashnikov più alti di loro. Indossano tute mimetiche tutte uguali, evidentemente fatte su misura. Si allenano a sparare dentro campi aperti ma perfettamente attrezzati, con piste di tiro e bersagli. Oppure a correre, armati, sotto i reticolati di filo di ferro, trascinando le armi come marine. La maggior parte sono a viso scoperto, alcuni, però, hanno un passamontagna nero. I ragazzini si rivolgono ai “crociati” con aria di sfida, e minacciano di «uccidere il presidente Obama», combattendo contro il suo esercito e quello degli altri Paesi.
È tutto in un nuovo video sull’«addestramento dei bambini» che è stato pubblicato dai jihadisti della provincia siriana di Raqqa e che sta circolando sul Web come ha riferito il centro statunitense di monitoraggio “Site”. Come tutte le “produzioni” dell’Is, presenta una realtà edulcorata, per rendere efficace l’azione di propaganda. Il problema è che anche provando a “ripulire” queste immagini dagli artifici grafici, resta la realtà di questi bambini a cui viene insegnato solo a uccidere. Ricordano i bambini-soldato della Sierra Leone. O i piccoli kamikaze dei taleban, spediti a morire ai chekpoint. Una «generazione corrotta»: la più grande ferita per il futuro.