La Stampa, 17 giugno 2015
Arriva la black list dei treni più pericolosi d’Italia. E se entro dieci giorni il Gruppo Ferrovie dello Stato non garantirà la presenza a bordo di agenti di polizia, i convogli saranno soppressi. Dai venti minuti di terrore per andare da La Spezia a Levanto, al Nettuno-Roma Termini, andata e ritorno, la bestia nera dei pendolari
È la black list dei treni più pericolosi d’Italia. Certo, non un elenco che invita i passeggeri a salire per un viaggio in tutta tranquillità. Sono tredici tratte: e se entro dieci giorni il Gruppo Ferrovie dello Stato non garantirà la presenza a bordo di agenti di polizia, i convogli saranno soppressi. La follia di un gruppetto di latinos che girano tranquillamente con il machete e si avventano sul capotreno in una stazione a Milano è la scena clou di un film visto già troppe volte, anche senza queste venature horror. Bullismo, furbetti che non hanno il biglietto, ubriachi molesti…«È troppo, a queste condizioni non lavoriamo. Non possiamo essere il bersaglio di qualunque matto». I ferrovieri sono stanchi, hanno paura, perché le aggressioni in branco o in solitaria si sono moltiplicate. I sindacati hanno chiesto una tutela e hanno ottenuto un primo atto concreto da parte di Fs. L’accordo partorito dopo un incontro durato ore con le sigle sindacali, prevede tre punti.
Si comincia dalla lista delle tratte più critiche, dove assalti ed escandescenze sono stati più frequenti, divise in sette regioni. Liguria e Piemonte le più coinvolte. Non sono soltanto treni della notte. Anzi. La maggior parte sono nelle prime ore del mattino, quelli che trasportano i pendolari diretti a lavoro. Da Torino Porta Nuova a Cuneo il passaggio più delicato è tra le 17.25 e le 18.36. Mentre da Cuneo a Torino è nell’ora tra le 19.24 e le 20.35. Il treno che invece da Torino parte, destinazione Ventimiglia, alle 6.25 del mattino, è considerato un obiettivo sensibile fino a Ceva (7.41). I tre convogli ad alto rischio in Liguria invece sono tutti nella prima parte della giornata. Venti minuti di tragitto tra La Spezia e Levanto; il Genova-Savona tra le 12.23 e le 13.21 e il treno che da Ventimiglia parte alle 4,40 per arrivare a Genova alle 7.02. Nell’elenco non poteva mancare il Nettuno-Roma Termini, andata e ritorno, la bestia nera dei pendolari, più volte finito tra le linee peggiori d’Italia. Ebbene: il 26 giugno Trenitalia dovrà comunicare se questi e altri treni saranno scortati dalla Polfer, altrimenti il servizio non sarà più effettuato.
Per qualcuno sono pochi: ma l’elenco, è scritto nel verbale dell’accordo, potrà, in futuro, essere aggiornato. Ci sarà un tavolo, istituito presso il ministero dell’Interno, a cui siederanno i Trasporti, le aziende e i sindacati, con l’obiettivo di monitorare e approntare interventi immediati. Le prefetture avranno poi il compito di tenere d’occhio i treni regionali. Nei casi limite – e questa l’altra grande novità -, in cui verranno ravvisati rischi concreti per l’incolumità e la sicurezza degli addetti, i controllori potranno decidere di sospendere l’attività, chiedendo l’intervento della Polfer. Sarebbe il paradiso degli indomiti portoghesi. Per questo, per evitare che i treni considerati a rischio si trasformino in una zona franca, verranno potenziati i presidi a terra per ispezionare gli accessi. La Polfer affiancherà i dipendenti Trenitalia, alcuni dei quali in esubero dai servizi cargo verranno ricollocati per l’occasione lungo i binari. Una vera e propria squadra antievasione che dovrà accertarsi se i viaggiatori siano in possesso o meno del biglietto.