la Repubblica, 12 giugno 2015
«Le tasse sono figlie delle gabelle di conti e marchesi». Lo dice Gino Paoli, invitato dall’Università di Genova come relatore per un Master in Innovazione della Pubblica amministrazione. Proprio lui, il cantautore indagato per evasione fiscale che intanto fa sapere di essere tranquillo sulla questione perché «non considero gli imbecilli»
Gino Paoli sale “in cattedra”. Il cantautore indagato per evasione fiscale parla di tasse. Proprio così: e agli studenti del Master in Innovazione della Pubblica amministrazione offre la sua personalissima visione. «Di chi sono figlie le tasse in Italia? Delle gabelle di conti e marchesi – argomenta il cantautore, accusato di aver trasferito due milioni in Svizzera, eppure invitato alla consegna dei diplomi di master e degli attestati di partecipazione ai corsi universitari di aggiornamento professionale – mentre gli americani avevano tutt’altro approccio, raccoglievano soldi per costruire scuole e opere pubbliche. L’Italia è il Paese dei commercialisti perché nessuno ci capisce niente: se fosse tutto più semplice, potrebbero occuparsene i cittadini. Manca il buon senso».
Nella sede della Camera di Commercio di Genova dove ieri si è tenuto l’incontro, trapelava imbarazzo. Tanto che sul programma – dove campeggiavano i loghi dell’Università di Genova, del Mipa, il master in Innovazione della Pubblica Amministrazione alla Facoltà di Scienze Politiche, e dell’Inps – il nome di Paoli non c’era. Ad annunciare il suo arrivo, però, le sue canzoni.
Come “Sapore di sale”, diffusa dall’altoparlante. Ma cosa c’entra con la p.a.?
Il legame sarebbe uno dei suoi brani: “L’ufficio delle cose perdute”, spiega Federico Marenco, funzionario della Regione Liguria, ex sindaco di un paese dell’entroterra. Gino Paoli aggiunge: «Una cosa che i giovani devono imparare è che gli sbagli aiutano a crescere. Ritorno in pubblico? Macché: sono sempre stato qui. Sono tranquillo, non considero gli imbecilli». Il rettore dell’Università di Genova Paolo Comanducci è gelido sull’invito: «Non ne sapevo nulla, ed è una iniziativa inopportuna, vista la nota e delicata situazione in cui è coinvolto Gino Paoli».