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 2015  giugno 12 Venerdì calendario

Il Pil della Grande Milano batte Berlino e Barcellona. La macroarea che si estende da Lodi a Monza e Brianza è sesta in Europa per reddito pro capite. Ma c’è un nemico da combattere: una popolazione che invecchia mentre il tasso di natalità resta tra i più bassi. E questo non aiuta a guardare al futuro

Un’area metropolitana in grado di confrontarsi sul piano produttivo con i territori più blasonati d’Europa. Milano lo è già. Nei fatti.
La novità è che le imprese del pezzo di pianura che accoglie l’industria della Brianza e del Lodigiano accanto ai servizi della grande Milano avrà a breve una rappresentanza unitaria. Questa nuova realtà nasce dalla fusione tra Assolombarda, la maggiore territoriale di Confindustria, con Confindustria Monza e Brianza. Quest’ultima ha dato già nei giorni scorsi il suo via libera all’unione. Nei prossimi giorni il progetto sarà sottoposto per l’approvazione all’assemblea privata straordinaria di Assolombarda.
Non si è trattato di un’operazione del tutto indolore. Innescata dalla riforma Pesenti, la fusione tra Assolombarda e Confindustria Monza, com’era prevedibile, ha provocato tensioni soprattutto in Brianza. Un territorio in cui la rappresentanza del mondo produttivo ha radici lontane: Confindustria Monza e Brianza ha 113 anni di storia.
Ma tant’è. Resta una realtà territoriale con una forza produttiva che può gareggiare con i migliori distretti metropolitani d’Europa. Come mostra un’indagine svolta dalla Camera di Commercio di Monza su dati Eurostat e Registro imprese, la macroarea di Milano più Lodi e Monza e Brianza si piazza al quarto posto tra le grandi aree metropolitane europee per valore del Prodotto interno lordo. Al top della classifica ci sono Parigi e Londra, rispettivamente con 623 e 617 miliardi di euro. Segue Madrid (332 miliardi). Battute, senza se e senza ma, sia Barcellona che Berlino.
Il macroterritorio Milano-Monza-Lodi è sesto per numerosità della popolazione. Se si valuta il reddito procapite, l’area si piazza al sesto posto dietro, nell’ordine, a Stoccolma, Parigi, Bruxelles, Londra, Amsterdam. La gran parte di questi distretti, a differenza di Milano, fanno riferimento a una città che è anche la capitale di uno Stato, con tutto l’indotto che ciò comporta.
La Milano allargata continua a farsi carico del ruolo di «locomotiva» del Paese. Frenata però dai mali di cui soffre l’Italia nel suo insieme: burocrazia, lentezza della giustizia, un carico fiscale tra i più elevati d’Europa e così via lamentando.
Ma in realtà, come dimostra il confronto messo a punto dalla Camera di Monza, il nemico è anche un altro. Una popolazione che invecchia mentre il tasso di natalità resta tra i più bassi. E questo non aiuta a guardare al futuro.