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 2015  giugno 11 Giovedì calendario

Il metodo Carminati: prima ti pago e poi ti meno. «E quando uno picchia quarcuno è perché ha fatto quarcosa»

"Ti brucio il negozio”, “ti taglio in due”, “se non paghi ti sfascio la macchina, dillo ai tuoi figli”. Ma anche aggressioni fisiche per strada e pugni in faccia e calci nel costato a chi ritarda il pagamento di un debito. Mafia Capitale non è solo corruzione ma soprattutto violenza criminale. “A parità di cifre dell’offerta corruttiva”, scrive Isaia Sales sul Mattino, “vince il mafioso rispetto a un imprenditore non del giro criminale, perché egli ha fama di violento. La violenza, aggiunta alla corruzione e alla discrezionalità clientelare nell’uso degli appalti dei servizi pubblici, è un fattore competitivo imbattibile”. I minimizzatori dell’inchiesta di Roma, quelli per i quali perfino i cento milioni dell’appalto truccato del Cara di Mineo sono “robetta”, forse (e per loro fortuna) non hanno mai ricevuto una telefonata anonima con qualcuno che fa finta d’informarsi sulla salute dei tuoi figli mostrandosi al corrente su quando escono da scuola. E se poi all’angoscia per l’incolumità dei propri cari si uniscono le botte, come il pestaggio subìto da quell’imprenditore nella centralissima via Cola di Rienzo, senza che nessuno si azzardasse a intervenire, allora ostaggi di un collaudato sistema di terrore, le vittime si consegnano ai propri carnefici. Potente e impunita, la banda di Carminati “che comanda tutta Roma” amministra la giustizia con efficienza (“quando uno picchia quarcuno è perché ha fatto quarcosa”). Così sono stati asserviti politici e amministratori pubblici. Così sono stati incamerati terreni e immobili. Robetta.