Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  giugno 10 Mercoledì calendario

Parma a picco. Nessuna salvezza (per ora). Per il club emiliano nessuna vera offerta d’acquisto dopo l’ultima asta fallimentare: torna lo spettro della retrocessione nei Dilettanti. E tante altre rischiano

Parma calcio tutto da rifare. Ieri era il “Dday” per il salvataggio della società crociata: la quinta e ultima asta utile per presentare un’offerta per rilevare il club. Si partiva da 4 milioni e mezzo di euro, ma non è arrivato nulla di valido. Al notaio di Parma Almansi è giunta solo una busta in cui il gruppo di Giuseppe Corrado (imprenditore cinematografico, gruppo “The Space cinema”) esprime solo un mero interesse. Corrado vorrebbe rilevare il pacchetto azionario del club fallito e ora in liquidazione, tramite la Viris e la Unigasket spa. Un po’ poco. Parallelamente, l’altra cordata in lizza fa capo a uno degli allenatori della nazionale di baseball, Mike Piazza. Ma anche Piazza ha presentato una semplice lettera ai curatori fallimentari, corredata almeno da una cauzione. Dunque i curatori fallimentari, Alberto Anedda e Pietro Guiotto, rimandano a oggi il confronto con il giudice Pietro Rogato e con il comitato dei creditori, nel quale figura anche il capitano del Parma, Alessandro Lucarelli. D’ora in poi si procederà a trattativa privata per scegliere il gruppo che offra maggiori garanzie per iscrivere il Parma in serie B. Approdo, quello dei cadetti, al momento assai lontano, dato che per la prossima stagione serviranno 55-60 milioni, dal momento che i contratti posti in essere con la vecchia società verrebbero trasferiti alla nuova. Da mesi si discute del debito sportivo, che ufficialmente è stato ridotto da 74 a 20 milioni, ma in realtà i crediti dei 114 tesserati del club emiliano sarebbero in buona parte dirottati sulla nuova società. La situazione è ingarbugliata e i due dottori con il consulente Demetrio Albertini ce la stanno mettendo tutta per evitare che il calcio professionistico non sparisca dalla città ducale. Invece, vorrebbero il Parma in serie D, le società retrocesse in Lega Pro: la Virtus Entella, sconfitta sabato nei play-out di Modena, il Brescia che vantava 30 stagioni di fila fra serie A e B, il Cittadella (9 stagioni complessive, in cadetteria) e persino il Varese che, ultimo e vicino al fallimento, al pari del Brescia ora dovrebbe perlomeno avere fatta salva la Lega Pro.
In caso di caduta in serie D, per il Parma si mobiliterebbero anche gli industriali locali (Barilla e Dallara tra gli altri). Per la B, i rischi sono enormi, in quanto giocatori, dirigenti e impiegati devono essere pagati per il passato e anche per il prossimo campionato. I calciatori hanno preso lo stipendio di luglio, il 60% di aprile e aspettano il 60% di maggio. Sono le conseguenze della sciagurata gestione di Tommaso Ghirardi, complice il suo braccio destro Pietro Leonardi. Ogni giocatore ingaggiato dall’ad Leonardi aveva sottoscritto un accordo personalissimo, a obiettivi. Prendiamo Cassano, che a gennaio ha risolto il contratto e forse non avrà mai quanto gli spetta. Alla prima presenza in campionato scattava lo stipendio di 720mila euro lordi per la stagione, alla prima vittoria un premio di 270mila, al primo successo in Coppa Italia altri 181mila. Alla 20ª presenza, 365mila euro; la qualificazione all’Europa League (un anno fa il Parma arrivò 6° e perse l’Europa per 165mila euro di Irpef pagata in ritardo) gli avrebbe fruttato 145mila euro, ai gironi altri 291mila. Se invece il Parma avesse raggiunto il preliminare di Champions, il bonus era di 365mila euro che sarebbero diventati 554mila in caso di ingresso ai gironi di Champions. Dunque, se il Parma avesse ripetuto il piazzamento della scorsa stagione e poi avesse passato i tre turni preliminari di Europa League, Cassano avrebbe portato a casa un milione e 972mila euro lordi, quasi la metà netta. Neanche una cifra esagerata, tant’è che chi indaga sull’ex presidente Ghirardi e sull’ex ad Leonardi verificherà se ci fosse anche del “nero”. Lo stesso colore dell’attuale orizzonte futuro del Parma.