Il Sole 24 Ore, 9 giugno 2015
Ricorso tedesco contro il Quantitative easing di Draghi. Un nuovo affondo in Germania: un giurista va dalla Corte costituzionale per fermare l’ultima manovra Bce. Il ricorso si sovrappone all’attesa sentenza della Corte tedesca, in arrivo il 16 giugno, sul piano Omt di Francoforte del 2012, destinato all’acquisto potenzialmente illimitato di titoli dei Paesi più deboli dell’area euro
Nuova offensiva giudiziaria contro la Bce in Germania. Un giurista dell’Università di Lipsia, Christoph Degenhart, e altre due persone hanno presentato un ricorso alla Corte costituzionale tedesca contro il piano di acquisto di titoli pubblici e privati dell’eurozona, il cosiddetto Quantitative easing (Qe).
Il nuovo ricorso si sovrappone all’attesa sentenza della Corte tedesca, in arrivo il 16 giugno, su un’altra iniziativa dell’istituto di Francoforte, il piano Omt del 2012, destinato all’acquisto potenzialmente illimitato di titoli dei Paesi più deboli dell’area euro e mai applicato. L’anno scorso i giudici costituzionali tedeschi avevano dichiarato l’Omt non conforme al diritto tedesco, ma avevano poi rinviato la causa alla Corte europea di giustizia, dove l’Avvocatura generale aveva espresso un parere favorevole al piano, seppur suggerendo alcune modifiche.
Secondo il nuovo ricorso, di circa 120 pagine, rivelato per primo dal quotidiano francese «Les Echos», il Qe «viola ancor più scandalosamente dell’Omt» i diritti dei ricorrenti in base alla legge tedesca e la Bce si è spinta nell’ambito della politica «per il quale non ha ricevuto alcun mandato» e senza una delibera né del Parlamento, né del Governo tedesco, né tanto meno della Bundesbank. Il ricorso sostiene che il Qe sposterebbe i confini delle competenze fra i Governi dell’unione monetaria e la Bce a favore di quest’ultima.
È possibile che la discussione alla Corte sul Qe non possa essere messa a ruolo prima del 2016, quando il piano sarà già a buon punto della sua attuazione. Sarà interessante vedere come si svolgerà la discussione davanti alla Corte. Nel caso dell’Omt, infatti, la Bundesbank si schierò contro la Bce. Quando è stato varato il Qe, però, Draghi ha sostenuto che la legittimità degli acquisti di titoli era stata riconosciuta da tutti i membri del consiglio, anche se il presidente della Banca centrale tedesca, Jens Weidmann e altri quattro consiglieri avevano argomentato che l’avvio del piano era prematuro. Nel frattempo, una sentenza negativa della Corte tedesca contro l’Omt potrebbe creare un conflitto senza precedenti con la Corte europea di giustizia, qualora questa, seguendo il parere dell’Avvocatura, come è sempre avvento in passato, approvasse invece il piano.