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 2015  giugno 09 Martedì calendario

Il caso del monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara, che scomunica il M5S: «Sono degli eretici. I libri di Casaleggio diffondono l’idea sbagliata che l’uomo è uguale a Dio. Chi ritiene di avere come punto di vista una sostanziale equiparazione tra l’uomo e Dio, e che l’autorità suprema delle scelte è la rete, beh, per coerenza nemmeno dovrebbe venire in chiesa»

Il Dna del Movimento 5 Stelle nasconde una pesante «eresia». Monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara, la prende alla larga prima di affondare la lama. «Per capire servono tre premesse» dice lui. La prima. «Il mio non è un giudizio politico ma culturale». Seconda: «Da vescovo a me spetta il compito di fare chiarezza per il bene dei miei fedeli; devo vigilare sulle posizioni culturali che si diffondono rapidamente sul territorio e che causano nella comunità una certa confusione». Terza: «A chi è cristiano è richiesta coerenza».
Scusi ma perché tanta diffidenza verso i grillini, che le hanno fatto?
«A me niente. Personalmente non giudico nessuno. Sto solo dicendo che i testi base, quelli che hanno dato origine a questa nuova realtà politica, e mi riferisco ai libri di Casaleggio, diffondono l’idea sbagliata che l’uomo è uguale a Dio. È una eresia. Si affidano poi alla tecnologia della rete le scelte più importanti dal punto di vista sociale, etico, morale, politico. Insomma: il movimento in questo senso genera la formazione del pensiero unico da diffondere grazie al web. Guardate che questa deriva non è uno scherzo».
Mi faccia capire: chi vota per il movimento Cinque stelle va scomunicato?
«La forza più subdola che la Chiesa oggi si trova a combattere è la diffusione dello scientismo tecnocratico. Chi ritiene di avere come punto di vista una sostanziale equiparazione tra l’uomo e Dio, e che l’autorità suprema delle scelte è la rete, beh, per coerenza nemmeno dovrebbe venire in chiesa. Mi chiedo che senso abbia la partecipazione ad un mistero come l’eucarestia, che è Cristo che si è fatto uomo. Per un cristiano la vita nuova è la Redenzione. A chi non crede nella Trinità e pensa che tutto si possa costruire con le proprie mani, compreso la salvezza.. beh ne tragga le conseguenze».
Niente comunione per chi è grillino?
«È una provocazione. Spero di aprire una riflessione seria. Mi chiedo che ci vengono a fare a messa. Non dico che non siano cattolici. Io però chiedo ai miei fedeli coerenza profonda. Non giudico la vita di nessuno, chi sono io per giudicare? Dico solo che sul piano della impostazione culturale, sul piano degli atteggiamenti pratici questo movimento dà origine a posizioni inaccettabili. O si afferma che Dio è una presenza tra noi, o si afferma che Dio è l’uomo che può tutto, attraverso una mentalità che cerca di assoggettarsi sempre più al potere della rete».
Eppure il Movimento ha cercato di dare voce alla gente, stanca dello strapotere della politica…
«Io mi riferisco all’ideologia di base. Si legga il libro di Casaleggio. Soprattutto il primo capitolo dove esiste una equazione tra l’uomo e Dio».
Lei a Ferrara è stato più volte contestato dai Grillini…
«Nel consiglio comunale, tempo fa, hanno cercato di fare passare una proposta assurda. Si sono battuti per fare pagare alla Chiesa una tassa per le manifestazioni religiose che transitano sulla piazza davanti al Duomo. Tipo le processioni del Corpus Domini per intenderci. La cosa non è passata. A parte questo però, non ci sono problemi di sorta. All’inizio me la ero anche presa e avevo criticato il loro giacobinismo. Dopo mi sono pure pentito di averlo detto anche se la maggioranza dei Cinque Stelle non sa nemmeno chi siano i giacobini. Oggi, purtroppo, sono in tanti a non conoscere la più la storia».