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 2015  giugno 09 Martedì calendario

De Luca, l’Impresentabile della Campania, si è presentato ai nuovi sudditi con l’annuncio pirotecnico di un mega-condono. Ottantamila immobili abusivi, praticamente una città. Il Pd era nato per difendere le ragioni dell’ambiente e il rispetto delle regole. Nella nuova versione pratica e maneggevole, il Partito Delucratico pare invece deciso a sostituire i cittadini in regola con i costruttori abusivi

De Luca, l’Impresentabile della Campania, si è presentato ai nuovi sudditi con l’annuncio pirotecnico di un mega-condono. Ottantamila immobili abusivi, praticamente una città. Ottantamila catapecchie cresciute in barba alle leggi che grazie al pagamento di una sanatoria diventeranno per magia dei castelli incantati. Se gli obbrobri edilizi esistono, e abbatterli tutti è impossibile, allora tanto vale regolarizzarli, a esclusione di quelli costruiti in luoghi protetti o che appartengono a chi già possiede un altro immobile. L’Impresentabile lo chiama pragmatismo. Totò gli risponderebbe: ma mi faccia il piacere. Il condono sanerà case precarie e improvvisate, senza allacci né protezioni, e anche il più scalcinato dei camorristi potrà intestarle a un prestanome ed eludere così il risibile divieto deluchista. Tanto, al sopraggiungere della prima frana che seppellirà gli abusi condonati, De Luca guiderà l’immancabile corteo di piagnoni che lamenteranno la solitudine del Sud e la mancata tutela del territorio.
Il Partito Democratico era nato per difendere le ragioni dell’ambiente e il rispetto delle regole. Nella nuova versione pratica e maneggevole, il Partito Delucratico pare invece deciso a sostituire i cittadini in regola con i costruttori abusivi. Non c’è dubbio che questa scelta gli abbia portato molti voti e che vincere le elezioni sia meglio che perderle. Se però per vincerle devi diventare qualcos’altro, e quel qualcos’altro ti fa anche un po’ schifo? È il grande dilemma del renzismo.