Il Messaggero, 8 giugno 2015
Caserta, la Reggia non apre: caos e malori tra i turisti. Per la convocazione di un’assemblea sindacale cancelli chiusi fino alle 11.30. Visitatori in coda a lungo sotto un sole cocente. Il ministro Franceschini: «Un grave danno»
La Waterloo della Reggia di Caserta. Non bastano le misure anti-caos, con la decisione di far pagare il ticket di 5 euro solo per il parco anche nella domenica a ingresso gratuito. Non basta il piano d’ingressi a scaglioni. È stata l’assemblea sindacale della discordia, voluta solo da Ugl e Uil, a gettare ancora una volta nel fango Palazzo reale, che ieri mattina ha aperto i cancelli soltanto alle 11.30, dopo tre ore di riunione con all’ordine del giorno l’eterno problema dei venditori abusivi. Diritto sindacale garantito, ma turisti inferociti e colti da malore in coda all’ingresso.
IL GRANDE CALDO
L’attesa nel grande caldo della mattina ha provocato infatti alcuni casi di svenimento con l’intervento di due ambulanze del 118. Ecco la resa del monumento vanvitelliano, dove il «rodaggio» pensato per i grandi attrattori (Caserta e Pompei in Campania) dell’iniziativa del ministero dei Beni culturali «#domenicalmuseo» è stato fatto precipitare. L’indignazione del ministro Dario Franceshini è fortissima: «Se si convoca un’assemblea sindacale la domenica mattina a ingresso gratuito – dichiara – si fa del male ai cittadini di Caserta, ai turisti, all’immagine di tutto il Paese, ma soprattutto si finisce per danneggiare il sindacato e i lavoratori che si vorrebbero rappresentare». Il sito Unesco era chiamato proprio a riscattare la sua immagine dopo l’invasione dei circa 30mila visitatori dell’ultimo appuntamento senza pagare il ticket, il 3 maggio scorso. Oltre al record di presenze, il risultato fu la devastazione del parco reale tra immondizia gettata ovunque e il desolante pressing degli ambulanti.
Erano in tremila ieri mattina accalcati in piazza Carlo III ad attendere. Lo stop determinato dall’assemblea sindacale si è rivelato un ostacolo insormontabile, nonostante il tentativo di mediazione condotto dal prefetto Carmela Pagano. Alla fine è un «tutti contro tutti». Le stesse sigle dei lavoratori sono una contro l’altra, tanto che ieri hanno prodotto due documenti. Cgil, Cisl, Flp, Usb e la maggioranza delle Rsu aziendali hanno condannato l’assemblea: «Nel momento in cui la vertenza sugli abusivi è stata finalmente inquadrata dalle parti in causa – scrivono – non ci è sembrato corretto scaricare direttamente sui visitatori il disagio. Noi abbiamo assunto un atteggiamento responsabile». Mentre i promotori, annunciano un ulteriore pacchetto di misure di proteste. I turisti hanno inveito contro i custodi per la scarsa informazione sulla chiusura, solo un avviso (in italiano) agli ingressi.
BIGLIETTERIA IN TILT
E il questore di Caserta, Francesco Messina, spiega: «Occorre comprendere se il modello di sorveglianza attuato alla Reggia dal personale sia o meno appropriato alle esigenze. Bisogna capire – aggiunge – quali sono le funzioni dei custodi e con che termini di tolleranza sono tenuti ad agire nei confronti degli abusivi che poi sono sempre gli stessi». Un’informativa urgente è stata inviata al sovrintendente ad interim e segretario regionale della Campania, Luca Maggi, dal funzionario di turno ieri al lavoro, Ferdinando Creta, che è riuscito a gestire la folla al momento dell’apertura dei cancelli. Nel giro di un’ora sono stati fatti defluire i tremila turisti che premevano. L’unico blocco c’è stato in biglietteria. Saltato lo schema previsto per tutelare il monumento, ovvero l’ingresso di 600 persone per turno ogni 45 minuti. In base ai dati ufficiali, alla chiusura in totale sono stati 7998 i turisti che sono riusciti ad ammirare Palazzo Reale in una pazza domenica. Di questi solo il 25 per cento (2mila) ha scelto di visitare i giardini reali pagando il biglietto di 5 euro. Ha funzionato dunque l’introduzione del ticket per evitare l’assalto al parco. Non è stato comunque un bilancio da record per la Reggia. L’ultima emergenza è stata la grandine. La «Domenica al museo» in Campania a fine giornata ha fatto registrare complessivamente 23.821 visitatori. Primato agli Scavi di Pompei con 19.614 presenze. Seguono Ercolano con 3.352, Paestum con circa 2mila, gli scavi di Oplonti con 715 e il museo di Boscoreale con 140.