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 2015  giugno 08 Lunedì calendario

Oxford: il caso di Sophie Spector, la 22enne dislessica che denuncia l’università. Sostiene di essere stata spinta a mettersi in aspettativa e di essere poi stata costretta ad abbandonare l’ateneo a causa della sua disabilità. Si era diplomata con tutte A vincendo un posto per uno dei corsi di studio più difficili: «Volevo solo più tempo per prepararmi, perché sono lenta a leggere. Ma si sono rifiutati e ho iniziato ad avere difficoltà e a rimanere indietro». E ora vuole «dare una lezione al centro dell’eccellenza accademica»

Ci hanno studiato Adam Smith e Aldous Huxley, sei premi Nobel e tre ex premier britannici. Ma adesso il Balliol College, uno dei più antichi e competitivi tra i 39 che costituiscono la prestigiosa università inglese di Oxford, è finito sotto accusa proprio per come applica i suoi standard di eccellenza. O meglio, per la sua supposta incapacità di adattarli alle esigenze degli studenti disabili. La denuncia arriva da Sophie Spector, 22 anni, dislessica, che sostiene di essere stata spinta a mettersi in aspettativa per motivi di salute e di essere poi stata costretta ad abbandonare l’ateneo a causa della sua disabilità (diplomata con tutti A, il massimo dei voti nel sistema inglese, aveva vinto un posto per Politica, filosofia ed economia, uno dei corsi di studio più difficili di Oxford).
«Il mio tutor mi ha detto che dovevo essere più normale e adattarmi al gruppo. Ha insinuato che la mia disabilità era solo nella mia testa e causata dalla cultura di Facebook e dei social media. L’università deve assicurarsi che il suo personale sia adeguatamente formato su come trattare le persone disabili. Serve un cambiamento culturale», ha detto la ragazza al Daily Mail, a cui ha raccontato di aver chiesto all’amministrazione solo più tempo per preparare le tesine assegnate: «La cosa principale che volevo era più tempo per prepararle perché sono lenta a leggere. Ma si sono rifiutati e ho iniziato ad avere difficoltà e a rimanere indietro», ha raccontato.
La dislessia è un disturbo neurologico che rende più difficile il riconoscimento delle parole scritte e del loro significato, ma che non incide minimamente sulle abilità cognitive: ci sono dislessici tra i grandi scienziati come Michael Faraday (lo scopritore delle leggi dell’elettrolisi che portano il suo nome) o il fisico Nikola Tesla, tra gli scrittori (Agatha Christie) e giornalisti (il volto della Cnn Anderson Cooper) e gli attori (Tom Cruise e Jennifer Aniston). Per le persone che ne soffrono leggere e scrivere non sono però atti automatici e richiedono grande impegno ed energia. Ma secondo Spector, che ha spiegato di avere anche un disturbo da deficit di attenzione e un disturbo ossessivo compulsivo, l’ateneo non ha tenuto conto delle sue esigenze.
«Oxford non solo non sa come affrontare la disabilità, il problema è la pressione che esercita sulle persone con problemi psichici», ha protestato. A sostegno della sua denuncia il Telegraph cita uno scambio di mail del febbraio 2013, il cui l’allora preside del Balliol College Douglas Dupree scrive a un medico dell’Università di Oxford di darle «il limite massimo delle concessioni che sono permesse», ma domanda: «Sì, perché l’abbiamo ammessa?» e poi indica di farla visitare da un dottore «fermo e deciso con le persone melodrammatiche».
Dopo la denuncia dell’ex studentessa, il Balliol College pur rifiutandosi di commentare «casi particolari», ha ammesso di aver aperto un’inchiesta su un «reclamo ufficiale», ma si è difesa assicurando di avere «un approccio scrupoloso e attento che non si riflette nei passaggi delle mail citati fuori dal contesto». Si vedrà se le accuse della ragazza verranno confermate. Ma la sua vicenda ha comunque aperto il dibattito sui media inglesi: un’istituzione che fa dell’eccellenza il suo punto di forza, sa tenere conto delle difficoltà degli studenti disabili? E dare più tempo a uno studente dislessico non equivale a fornire una rampa a chi è in sedia a rotelle? Sophie Spector dal canto suo ha promesso di non arrendersi e di essere decisa a «dare una lezione al centro dell’eccellenza accademica».