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 2015  giugno 08 Lunedì calendario

Maroni non vuole più migranti nella sua regione e diffida i prefetti • Forse si dovranno aprire dei campi profughi • In Turchia Erdogan non ha più la maggioranza, i curdi entrano in Parlamento • La vita si allunga aumentano gli acciacchi • Troppi nomi di nazisti nella medicina • Nonostante la crisi, in cinque anni l’export italiano di cibo e bevande è cresciuto


Migranti/1 Il presidente della Lombardia, il leghista Roberto Maroni, ha scritto una lettera ai prefetti per diffidarli «dal portare nuovi clandestini» al nord. Ha aggiunto una postilla: «Ai sindaci che dovessero accoglierli ridurremo i trasferimenti regionali, come disincentivo». Il govenratore lombardo ha poi aggiunto di aver in programma un incontro con i colleghi Giovanni Toti e Luca Zaia «per fare fronte comune» tra Lombardia, Liguria e Veneto. Il ministro Alfano ironizza: «Vorrei tranquillizzare il mio predecessore: farò ciò che fece lui al mio posto e chiederò ai sindaci ciò che ha chiesto lui il 30 marzo del 2011 in piena emergenza immigrazione. Lui ha oggi gli stessi poteri e gli stessi doveri che avevano i presidenti delle Regioni quando parlavano con l’allora ministro dell’Interno Roberto Maroni».

Migranti/2 Per questa mattina è stata convocata una riunione al ministero dell’Interno per mettere a punto un piano di redistribuzione dei migranti. I profughi saranno spostati in quelle regioni che non hanno ancora raggiungo la massima capienza. Se dovessero mancare altri posti, è allo studio la requisizione di edifici pubblici, caserme comprese, dove ospitare gli stranieri. Ormai siamo su cifre record, con 52.671 approdati e oltre 80mila da assistere. Già domani potrebbe cominciare il trasferimento in pullman delle persone appena arrivate e sistemate nei centri del Sud Italia. Si tratta complessivamente di oltre 5mila migranti salvati nelle ultime 48 ore da numerose navi italiane e straniere e portati tutti nel nostro Paese.

Profughi Scrive Guido Ruotolo sulla Sta: «Se l’avara Europa dovesse decidere di farsi carico soltanto di 22 mila migranti arrivati in Italia, e se le stime dell’esodo in corso troveranno conferme, dovremo porci il problema di trovare una sistemazione ad almeno altri 130.000 migranti che potrebbero arrivare nei prossimi mesi, fino alla fine di dicembre. Le requisizioni e l’apertura di vecchie caserme (da rendere agibili) potrebbero non essere sufficienti per fronteggiare l’emergenza. E al Viminale non si nasconde la preoccupazione che potremmo trovarci nella condizione di dover attrezzare campi profughi».

Turchia In Turchia ci sono state le elezioni: il partito al potere, l’Akp di Erdogan, è ancora il primo del Paese, ma questa volta si è fermato al 40,9%, contro il 49,9 alle politiche 2011. Ciò gli assicura 259 deputati su 550, ma sotto la maggioranza di 276 necessaria per formare un governo monocolore. La prima compagine di opposizione, i socialdemocratici (Chp) di Kemal Kilicdaroglu, è al 25,2% (131 seggi), i nazionalisti (Mhp) di Devlet Bahceli al 16,6% (82 seggi). Si segnala il successo dell’Hdp del curdo Selahattin Demirtas, al 13% (80-82 deputati). A Istanbul, ad Ankara, a Smirne, Demirtas conquista 3 punti in più oltre la soglia di sbarramento del 10%, imposta 40 anni fa dai militari golpisti. Mai un partito curdo era riuscito nell’impresa. Insieme le opposizioni sono a 291 seggi. In teoria potrebbero formare una coalizione di governo. Vari scenari sono adesso possibili. Erdogan può cercare di promuovere un governo di minoranza dell’Akp fino a elezioni anticipate. Può anche tentare un’intesa con uno dei tre partiti di opposizione. I candidati più probabili sarebbero i nazionalisti.

Acciacchi Tra il 1990 e il 2013 l’aspettativa di vita nel mondo è aumentata di 6 anni: da 65,3 a 71,5 anni. Ma nello stesso tempo sono cresciuti gli acciacchi: solo una persona su 20 non lamenta malattie. Un terzo della popolazione mondiale (2,3 miliardi di individui) ha 5 o più disturbi contemporaneamente. In uno studio, pubblicato d Lancet, 500 medici di 188 paesi hanno calcolato la diffusione di 301 malattie non fatali, ma capaci di incidere sulla qualità della vita. Poi hanno messo a confronto i dati di oggi con quelli del 1990. Oggi come allora, in quasi tutto il mondo la malattia che più incide sulla qualità della vita è il mal di schiena, seguito in Italia dalla cervicale. In alcune nazioni la lombalgia è scavalcata da depressione o diabete. In Europa pesano anche disturbi neurologici e psichiatrici come Alzheimer o ansia. I paesi in via di sviluppo si distinguono per le malattie contagiose. Passata la mezza età, per ogni anno di aspettativa di vita aumentata, l’allungamento della vita in piena salute è di soli sette mesi. Con uno dei loro strumenti statistici, i ricercatori hanno calcolato gli “anni vissuti con disabilità” della popolazione mondiale. Dal 1990 a oggi si è passati da 537 a 734 milioni, con un aumento di oltre il 40%. Gli individui con almeno dieci malattie contemporaneamente sono cresciuti del 52%. Se l’Italia è seconda dietro al Giappone nella classifica della longevità, in quella della buona salute è sesta (Dusi, Rep).

Malattie Problema delle malattie eponimiche (cioè intitolate all’autore della scoperta): si fa notare che molte sono legate a medici criminali nazisti. Per esempio la granulomatosi di Wegener, che prende il nome da Friedrich Wegener, implicato nella selezione e nella deportazione degli ebrei del ghetto verso le camere a gas. L’artrite di Reiter si riferisce a Hans Conrad Reiter, fedelissimo di Hitler, coinvolto in esperimenti medici con cavie umane nei campi di concentramento. Chi si sottopone alla fecondazione usa spesso il “test di Clauberg” per misurare l’azione del progesterone. Ma Carl Clauberg mise a punto sulle internate nei lager il trattamento contro la sterilità femminile. Julius Hallervorden e Hugo Spatz, neuropatologo il primo e psichiatra il secondo, che insieme danno il nome a una sindrome neurodegenerativa, avevano espiantato e studiato i cervelli di centinaia di bambini, adolescenti e malati di mentenel progetto nazista che prevedeva eutanasia per le persone non ritenute «degne di vivere». Ci sono anche le pubblicazioni: l’Atlante di anatomia umana Pernkopf, ancora in vendita, è stato scritto da Eduard Pernkopf, rettore dell’università di Vienna dopo l’annessione al Terzo Reich. Per la realizzazione della sua opera, avrebbe usato cadaveri di vittime ebree dei campi di concentramento. Tra le proposte: intitolare quelle sindromi ai tanti medici e scienziati morti nei campi di concentramento.

Cibo/1 Nel 2014 il valore delle esportazioni italiane di prodotti alimentari e bevande è stato di 28,4 miliardi di euro: un terzo in più rispetto a cinque anni prima. Il nostro Parmigiano, i chinotti di Lurisia e il pane di Altamura insieme a tanti altri si sono diffusi in Germania (+17,3%) e Francia (+20,5%), nel Regno Unito (+23,6%) e negli Stati Uniti (+37,8%).

Cibo/2 Sono 876 i prodotti alimentari italiani di origine e certificazione controllata iscritti nei registri ufficiali dell’Unione europea: 273 alimentari e 603 vini. In Francia sono 671, in Spagna 326. L’Italia è leader per le imprese biologiche: ne ha 45.969, un sesto dell’intera Ue (Zunino, Rep).

Cibo/3 Il 50,2% degli italiani ritiene che il patrimonio enogastronomico incarni l’identità delle comunità locali più del patrimonio artistico, culturale o paesaggistico: 43,9 milioni di italiani mangiano prodotti e piatti italiani, altri 6,2 milioni lo fanno di tanto in tanto. Il 38,4% dichiara che negli ultimi cinque anni la propria alimentazione, nonostante la crisi, è migliorata, mentre il 49,8% afferma che è rimasta della stessa qualità. La spesa per mangiare fuori nel 2014 è cresciuta del 4,9% rispetto al 2007. Meno di cinque milioni seguono regolarmnte una dieta vegetariana, ma il triplo ogni tanto la fa. Cercano i prodotto bio, ma venti milioni frequentano il fast food per far contenti i bimbi e perché costa poco. Il 64,6% pensa che non esistano cattivi alimenti (ibidem).

(a cura di Daria Egidi)