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 2015  giugno 05 Venerdì calendario

L’enciclica verde di Papa Francesco per «custodire il creato contro la cultura dello spreco». Nell’anno dei grandi vertici sull’ambiente, arriva la voce della Chiesa. Il 18 giugno Bergoglio pubblicherà il documento ufficiale su clima e cibo

Sarà pubblicata il 18 giugno l’enciclica di Papa Bergoglio dedicata alla custodia del creato. Lo ha annunciato ieri la Sala Stampa della Santa Sede. Il titolo, che solitamente corrisponde alle prime parole del testo latino, questa volta potrebbe essere in italiano, e riprendere l’espressione «Laudato si’», tratta dal Cantico delle Creature di san Francesco d’Assisi, come ha anticipato il direttore della Libreria Editrice Vaticana don Giuseppe Costa.
Quello della custodia del creato è un tema che sta molto a cuore a Papa Francesco. Due espressioni si ritrovano di frequente nei suoi interventi. La prima Bergoglio l’ha sentita dire da un anziano contadino, molti anni fa: «Dio perdona sempre, le offese, gli abusi, Dio sempre perdona. Gli uomini perdonano a volte. La terra non perdona mai!» e dunque «bisogna custodire la sorella terra, la madre terra, affinché non risponda con la distruzione». La seconda: «La terra non è un’eredità che noi abbiamo ricevuto dai nostri genitori, ma un prestito che fanno i nostri figli a noi, perché noi la custodiamo e la facciamo andare avanti per riportarla a loro. La terra è generosa e non fa mancare nulla a chi la custodisce. La terra, che è madre per tutti, chiede rispetto e non violenza o peggio ancora arroganza da padroni. Dobbiamo riportarla ai nostri figli migliorata, custodita, perché è stato un prestito che loro hanno fatto a noi».
L’essere umano al centro
Lo sguardo di Francesco sulle tematiche ambientali non parte da visioni ideologiche, come quella che considera l’uomo come il problema del pianeta e auspica politiche di riduzione della popolazione e decrescita. Il punto di partenza rimangono le parole del Libro della Genesi, «dove si afferma – ha spiegato Francesco nel giugno 2013 in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente – che Dio pose l’uomo e la donna sulla terra perché la coltivassero e la custodissero». Con l’essere umano al centro. E questo coltivare e custodire «è un’indicazione di Dio data non solo all’inizio della storia, ma a ciascuno di noi; è parte del suo progetto; vuol dire far crescere il mondo con responsabilità, trasformarlo perché sia un giardino, un luogo abitabile per tutti».
La salvaguardia del creato, la cura per l’ambiente, non può dunque essere disgiunto da quella che il Papa chiama «ecologia umana». La crisi attuale non è solo economica, o solo ambientale, ma è una crisi etica e antropologica: «La vita umana, la persona non sono più sentite come valore primario da rispettare e tutelare» e si finisce per porre al centro «l’idolatria del denaro». «Vorrei che prendessimo tutti il serio impegno di rispettare e custodire il creato, di essere attenti ad ogni persona, di contrastare la cultura dello spreco e dello scarto, per promuovere una cultura della solidarietà e dell’incontro».
Le critiche
L’enciclica «verde», che ha già suscitato le critiche preventive di alcuni ambienti politici statunitensi, toccherà dunque il tema della «inequità» nell’accesso e nella distribuzione delle risorse, ad esempio l’acqua nel continente africano. Parlerà del problema della fame, dello spreco del cibo, dell’«avido sfruttamento delle risorse ambientali» che «rappresenta una ferita alla pace nel mondo». Come pure dei danni causati dal riscaldamento globale, dal disboscamento, dall’inquinamento ambientale. Sarà anche un’enciclica «ecumenica», che vedrà valorizzate le parole del Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I. Qualcuno aveva persino ipotizzato potesse essere promulgata con firme congiunte dei due leader cristiani: non è stato possibile, ma il messaggio ambientalista del Patriarca ortodosso dovrebbe trovare spazio nel testo dell’enciclica «Laudato si’».