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 2015  giugno 04 Giovedì calendario

Paperoni mondiali, il patron di Zara Ortega supera Warren Buffett. Il magnate spagnolo di Inditex ora vale più del mago della finanza Usa. Al primo posto ancora Bill Gates, che può contare su un patrimonio personale di 85,5 miliardi di dollari. Sei gli italiani nella lista dei 200 miliardari al mondo: Leonardo Del Vecchio (32esimo) con 22,8 miliardi, Giovanni Ferrero (34esimo) con 21,3 miliardi, Stefano Pessina (76esimo) con 13,9 miliardi, Paolo Rocca (141esimo) con 9,6 miliardi , Giorgio Armani (147esimo) con 9,2 miliardi e Silvio Berlusconi (165esimo) con 8,3 miliardi

L’industria batte la finanza, l’Europa (per una volta) batte gli Stati Uniti. L’Olimpo mondiale della ricchezza non è più solo a stelle e strisce, ma da ieri si è colorato anche del rosso e del giallo della bandiara spagnola: Amancio Ortega, magnate del gruppo Inditex, ha superato Warren Buffett in ricchezza personale e si è seduto al secondo posto della classifica redatta da Bloomberg, giusto alle spalle di Bill Gates. Le disponibilità di Ortega sono cresciute del 17% rispetto allo scorso anno a 71,5 miliardi di dollari, grazie alla continua performance positiva del gruppo da lui fondato. Inditex, che ha in portafoglio marchi come Zara e Massimo Dutti, ha chiuso lo scorso anno con un utile netto da 2,5 miliardi di euro a fronte di ricavi per 18,1 miliardi. Sia nel primo sia nel secondo caso i risultati sono raddoppiati rispetto al 2007 con una crescita media annua del 10% per il fatturato e del 14% per l’utile netto.
Allo stesso tempo, però, Buffett ha dovuto registrare lo scorso anno un ridimensionamento del 5% delle proprie fortune a 70,2 miliardi di dollari a causa dell’andamento negativo di un paio degli investimenti fatti attraverso la sua Berkshire Hathaway: a tradirlo sono stati American Express e Coca Cola.
Resta, invece, saldamente alla guida della classifica Bill Gates. Il fondatore di Microsoft può contare su un patrimonio personale di 85,5 miliardi di dollari., in calo di 175,8 milioni di dollari rispetto all’anno precedente.
Sei gli italiani nella lista dei 200 miliardari al mondo: Leonardo Del Vecchio (32esimo) con 22,8 miliardi, Giovanni Ferrero (34esimo) con 21,3 miliardi, Stefano Pessina (76esimo) con 13,9 miliardi, Paolo Rocca (141esimo) con 9,6 miliardi, Giorgio Armani (147esimo) con 9,2 miliardi e Silvio Berlusconi (165esimo) con 8,3 miliardi.
Il patrimonio di Ortega non è solo Inditex, contando che secondo alcune indiscrezioni avrebbe circa 10 miliardi di immobili. Certo, però, il grosso è certamente il gruppo fondato con la prima moglie Rosalía Mera nel 1975 e che oggi vale in Borsa quasi 95,5 miliardi di euro. Il magnate ne controlla il 59,294% attraverso due società (Gartler e Partler) per un valore di Borsa a ieri di circa 56,5 miliardi di euro. Una partecipazione che gli permette di staccare un assegno annuo sostanzioso: per l’esercizio 2014 il dividendo è stato di 0,52 euro per azione, per un totale da 961 milioni in aumento rispetto agli 894,4 milioni dell’anno precedente.
D’altra parte Zara è stata definita «il più innovativo e devastante retailer al mondo» dal direttore creativo di Louis Vuitton Daniel Piette. E il concetto di fast fashion del brand ha effettivamente rivoluzionato il settore: Zara produce il 50% in Spagna, il 26% in Europa e il restante 24% in Asia. Questo le permette di rifornire in tempo reale i punti vendita con i capi più richiesti e di rinnovare completamente la collezione più volte durante la stagione portando nei negozi le ultime tendenze delle passerelle. La stessa strategia è stata duplicata per gli altri marchi. Oggi il gruppo conta 6.683 punti vendita e 137mila dipendenti di 130 nazionalità al mondo e vuole continuare a crescere. A gennaio Ortega ha messo a segno un nuovo colpo rilevando un immobile da 4.400 metri quadrati a Soho, New York. Inoltre il gruppo ha in progetto di aprire circa 480 outlet al mondo, tre dei quali proprio nella grande mela.
Tornando alla classifica, Buffett ha subito i cali di Borsa in particolare di Coca Cola e American Express, di cui è primo azionista rispettivamente con il 9,18% e il 14,93% attraverso Berkshire Hathaway di cui ha una quota del 38,92%. In realtà, però, il guru di Omaha, classe 1930, vale molto di più dei 70,2 miliardi attribuitigli da Bloomberg. Se si tiene conto dei capitali dati in beneficenza la sua ricchezza sarebbe oggi di 102 miliardi. Sia lui sia Gates, però, hanno firmato il Giving Pledge, per destinare alla filantropia almeno metà dei propri avere tra donazioni in vita e testamento.