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 2015  giugno 03 Mercoledì calendario

Tra scandali e temi scomodi, ecco l’alfabeto dell’astensione. Sfiducia nelle Regioni dopo i casi di ruberie ma hanno pesato anche insicurezza e crisi. Dietro all’exploit delle forze anti-sistema e del non voto, delusione e confusione

«Anche noi mangiavamo – avvertì Giulio Andreotti qualche anno prima di morire, riferendosi alla politica locale – ma almeno sapevamo stare a tavola». Poi, evidentemente, quel certo savoir faire nella gestione della casse regionali s’è proprio interrotto. E basti pensare allo sconcio di tutte le ruberie nelle regioni. Anche a causa di ciò, il vento della protesta ha soffiato così forte domenica scorsa. È un calcolo un po’ maccheronico, eppure se si sommano il 48 per cento degli astenuti, il 16 per cento dei 5 stelle e il 15 della Lega a livello nazionale si arriva a un partitone della rabbia del 79 per cento. In realtà la percentuale di Lega e 5 Stelle va dimezzata, perchè è calcolata sulla metà che è andata a votare e non su tutti gli italiani. Ecco comunque le tante pillole di doping che hanno gonfiato il ciclone del No.
SCANDALI
Prima del voto è apparso uno studio del Censis. In cui si dice che gli italiani considerano le regioni l’istituzione più screditata. Peggio della tanto disprezzata Europa. Il mix di furberie e improduttività regionali ha accorciato la fila ai seggi e rimpinguato i partiti anti. Compresa però la Lega coinvolta in questi anni in decine di orrori.
RIPRESA
Dov’è la ripresa economica? Non li voto, così li aiuto, la prossima volta, a trovare un posto di lavoro a mio figlio.
SCUOLA
A Renzi lo hanno gridato in tutte le piazze di sinistra della protesta anti-riforma della scuola: «La pagherete nelle urne». Soprattutto a Genova glielo hanno gridato fortissimo. Per esempio in Liguria, più che il civatiano Pastorino, potè il preside-sceriffo. Per non dire di Susanna Camusso e del suo endorsement per la scheda bianca.
PENSIONI
Renzi lo aveva capito subito che il risarcimento, solo parziale, ai pensionati sarebbe stata una questione penalizzante per il centrosinistra. Ha cercato di rimediare come ha potuto e evidentemente non è bastato.
CACICCHI
I potentati si sempre. Anche basta, no? Non nella Campania di De Luca, ma specialmente in Toscana, in Umbria e nella Liguria in cui l’ex governatore-padrone Burlando ha imposto una sua protesi, la solita presenza della solita casta ha prodotto il rigetto. Vedi il clamoroso 20 per cento della Lega in Toscana.
LEGGEREZZA
La Paita e la Moretti posso aver pagato una sorta di insostenibile leggerezza dell’essere.
LITI
Questo lo ha detto il presidente Mattarella: le liti nei partiti allontanano i cittadini dalle urne.
IMPRESENTABILI
Il loro effetto anti-politico lo hanno avuto e assai. Il caso De Luca sembra aver disgustato però gli elettori più fuori che dentro la Campania.
IMMIGRAZIONE
La politica considerata imbelle, se non addirittura complice, nei confronti degli sbarchi e la solitudine del cittadino italiano nei confronti dell’immigrazione incontrollata. L’eco nazionale dell’auto dei rom che ha investito i passanti a Roma, a poche ore dalle elezioni, ha avuto un’eco andato assai oltre la Capitale (dove non s’è votato).
INVINCIBILITA’
Ovvero: Renzi si sta allargando troppo, crede di essere invincibile e invulnerabile e l’uomo solo al comando, e allora io mi tolgo lo sfizio di dargli una bottarella.
ANTI-PERSONALISMO
Ora che Grillo ha smesso di fare fuoco e fiamme e di terrorizzare tutti, vediamo che cosa sanno fare i suoi ragazzi. Il partito della rivolta anche come rivolta anti-Beppe.
AIUTINO
Votavo Silvio e ora mi astengo (o legheggio o pentastelleggio) così Berlusconi si dà una mossa e se esce dall’apatia la prossima volta lo premio.