Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  maggio 27 Mercoledì calendario

Il 4,1% degli atleti sottoposti a controllo nel 2014 è dopato. Lo dice il report della Commissione per la vigilanza e il controllo sul doping del ministero della Salute. E a barare non solo solo i ciclisti, anche chi tira con l’arco o gioca a golf

Secondo il report della Commissione per la vigilanza e il controllo sul doping e la tutela della salute nelle attività sportive, istituita dal ministero della Salute, il 4,1% degli atleti sottoposti a controllo nel 2014 è dopato. Numeri alla mano, infatti, sono 58 gli atleti risultati positivi ai controlli sui 1427 test effettuati. Dati che ritraggono la realtà sportiva a tutto tondo, visto che i controlli, effettuati in gara, riguardano sia le manifestazioni delle Federazioni sportive nazionali (Fsn) e delle Discipline sportive associate (Dsa), che quelle degli Enti di promozione sportiva (Eps). Nello specifico, i numeri più interessanti non sono tanto quelli che ritraggono la una sostanziale differenza di genere tra gli atleti dopati (50 sono uomini, 8 donne), quanto la loro età media: 43,7 anni per gli uomini, 39,1 per le donne. Vista l’assenza di positività tra gli atleti teenager, quella dei 40 anni sembra rappresentare una soglia psicologica decisiva, che spinge uno sportivo a ricorrere a sostanze proibite per combattere i primi cedimenti atletici. I principi attivi più utilizzati sono diuretici e agenti mascheranti (26,7%), agenti anabolizzanti (22,8%) e stimolanti (15,8%). Più della metà (56,9%) degli atleti dopati sono ciclisti, ma non mancano le sorprese: ci sono quattro casi nel tiro a segno e tre nel tiro con l’arco. Dati che, seppur curiosi, mostrano la varietà degli effetti che provocano tali sostanze, applicabili agli sport più disparati. In sport di «precisione» come questi infatti, è frequente l’uso dei betabloccanti, sostanze capaci di abbassare la frequenza cardiaca, riportare la calma e ridurre al minimo il tremore del braccio.