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 2015  maggio 27 Mercoledì calendario

Il mondo sotto la doccia. I tedeschi si lavano meno degli indiani. Gli inglesi meno dei latini. I brasiliani sono i più puliti. I cinesi e i giapponesi i più sporchi. Una ricerca di Euromonitor International ribalta i luoghi comuni

I tedeschi si lavano meno degli indiani. Gli inglesi meno dei latini. I brasiliani sono i più puliti. I cinesi e i giapponesi i più sporchi. Gli arabi, beduini che vivono in deserti con problemi idrici, fanno la doccia molto più spesso degli statunitensi muniti di hi-tech bathroom. A ribaltare i luoghi comuni sull’igiene personale è una ricerca di Euromonitor International su quanto ci si lava nel mondo pubblicata dalla rivista americana The Atlantic analizzando i dati di sedici macroaree.
Sbalordisce che ci si lavi di più nei Paesi poveri che in quelli ricchi. Il luogo in cui si passa più tempo sotto gli scrosci è il Brasile con quasi 12 docce a settimana, seguito da Colombia, Messico, Medio Oriente, Indonesia e persino India. Tutti popoli più avvezzi ad acqua e sapone rispetto a terre ritenute igienicamente inappuntabili come Stati Uniti, Europa occidentale, Russia e persino Giappone (meno di 5 docce settimanali). Più un Paese è sporco più i suoi abitanti sono puliti? Sembrerebbe di sì guardando l’India (tra i luoghi igienicamente più disastrosi del pianeta) dove persino chi vive per strada s’insapona seminudo alle fontane pubbliche anche nei più freddi giorni invernali (nel Nord si sfiorano i zero gradi). In realtà – si tratti di doccia, vasca o bucket system (le più ecologiche secchiate diffuse in Asia e Africa) – il numero di lavate sale col termometro: più è caldo più ci si lava e in bagno sparisce la vantata «superiorità culturale dell’Occidente».
Uomini e donne
Si sa che i maschi sono zozzoni. È quindi scontato che le donne si lavino di più? No, perché sono tre volte più delle femmine gli uomini (19 per cento) che fanno la doccia più di una volta al giorno, confermando che l’ossessività è un problema soprattutto maschile. Eliminati però gli igienisti patologici, in tutto il mondo le donne sono in testa alle classifiche tra coloro che si lavano ogni ventiquattr’ore. Dati confermati dall’inglese Icm Research con un’indagine – pubblicizzata in Italia da Hansgrohe – svolta tra Brasile, Cina, Francia, Germania, Sudafrica, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti: le donne trascorrono in bagno 73,39 minuti al giorno contro la media maschile di 67,08. Ci si lava soprattutto per rinfrescarsi, ma l’acqua sulla testa serve anche a svegliarsi: la stessa ricerca ci dice che il 47 per cento degli individui fa la doccia al mattino e solo il 28 per cento la sera. Più di metà degli intervistati sottolinea l’effetto rilassante. Mentre per il 14 per cento il box è un pensatoio: caccia il malumore e origina nuove idee (soprattutto nei giovani). Peccato nessuno ci dica quanti cantano sotto la doccia: se la ricerca fosse stata condotta in Italia avremmo certamente questo dato.
Shampo è una parola che gli inglesi hanno mutuato nel 1762 dall’hindi champo (massaggiare), ma l’India è il Paese dove è meno usato: dopo la doccia i capelli vengono frizionati con olio vegetale e, forse non a caso, è la regione con meno calvi. Lo shampoo che conosciamo è un’invenzione del secolo scorso ed è usato con maggior frequenza da messicani, giapponesi, brasiliani, arabi, statunitensi, indonesiani e turchi. Gli europei si lavano meno la testa. E fanno bene secondo il New York Times che lancia l’allarme: lavarsi troppo fa male, il troppo sapone toglie il grasso naturale dalla pelle aprendo la strada a malattie dermatologiche e il troppo igiene pare essere la causa dell’aumento verticale delle allergie.
Socializzare in bagno
In California da vent’anni il bagno è stato trasformato in un luogo di socializzazione con gli amici, anche grazie alla diffusione dell’idromassaggio. Nulla di nuovo. Lavarsi in compagnia è una pratica diffusa da secoli. Dalla sauna finlandese (comune a Russia e Asia centrale) dove uomini e donne socializzano nudi tra il vapore. Fino ai bagni bollenti collettivi in Corea e Giappone: dove alberghi e condomini sono attrezzati di grandi vasche, divise per sesso, dove dopo il lavoro ci si rilassa nudi in ammollo con una birra gelata in mano.
Per saperne di più si può leggere Civiltà in bagno di Lawrence Wright: in attesa di ristampa, lo si compra usato su eBay. Chi ha inventato il wc? Gli inglesi? No, gli antichi minoici 3500 anni fa, perché – nonostante i problemi attuali – anche al gabinetto la Grecia è stata la culla della civiltà.