Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  maggio 21 Giovedì calendario

Buone notizie per Berlusconi dalla Spagna: il Cav. si prende la tv catalana. Mentre l’Antitrust si muove sul caso dei diritti del calcio, Mediaset acquista il 40% di Godo group. E da Mondadori sono pronti 135 milioni per i libri Rcs

La vecchia passione per gli affari, non gli è mai passata. In fondo in questo mondo, certo più ancora della politica Silvio è sempre riuscito a fare quello che voleva. E così mentre tratta con i cinesi la vendita del Milan e con Rupert Murdoch sul futuro della pay tv e mentre gestisce l’uscita di Raffaele Fitto da Forza Italia e magari pensa ad un altro partito accende il disco verde a Piersilvio per comprare un’altra tv. Non in Italia, però, dove ormai le sue aziende sono circondate, bensì in Spagna: per la precisione in Catalogna.
Come riporta il sito huffingtonpost.it, Mediaset tramite la sua controllata spagnola ha comprato il 40% di Digitals de Catalunya, la società che gestisce il network “8TV”, quattro frequenze televisive che a Barcellona e dintorni si piazzano al settimo posto tra la concorrenza. Secondo il quotidiano spagnolo El Pais, l’antitrust iberica ha già dato l’ok. Il gruppo Godo, che è a capo di Digitals de Catalunya e “8TV”, è proprietario anche del quotidiano La Vanguardia. Le quattro frequenze si aggiungono a quelle di cui Mediaset possiede già la maggioranza nella penisola iberica: Telecinco, La Siete, Cincoshop, Cuatri, CNN+, 40 Latino e Canal Club.
In Italia invece sembrano essere vicine alla conclusione le trattative per l’integrazione fra Mondadori ed Rcs Libri. Secondo quanto scriveva ieri Il Sole 24 Ore, pare che Segrate abbia pronta un’offerta da 135 milioni. Un valore che si colloca esattamente a metà strada della forchetta proposta (120-135 milioni). L’offerta sarà presentata entro il 29 maggio. Poi toccherà al consiglio d’amministrazione di via Solferino. Le incognite sono due. La prima riguarda Roberto Calasso fondatore e azionista di Adelphi che potrebbe decidere di esercitare l’opzione d’acquisto e, insieme ad altri investitori, rilevare la casa editrice. In questo caso il prezzo di Rcs Libri andrebbe rivisto al ribasso. Il secondo problema riguarda Maurizio Costa, neo-presidente di Rcs che, nonostante i diciassette anni trascorsi a Segrate, si mostra secondo le voci abbastanza perplesso su tutta l’operazione.
Le vere spine per Silvio, però, arrivano da Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Antitrust. L’autorità ha aperto un’inchiesta sull’asta che ha assegnato i diritti tv per il calcio a Mediaset Premium e a Sky. L’indagine coinvolge anche la Lega Calcio e Infront, la società di consulenza, che ha lavorato alla definizione del bando. Ieri Pitruzzella ci ha tenuto a specificare di non aver mai espresso pareri sull’operazione. Si è solo limitato a esaminare alcune clausole su cui ha espresso parere favorevole.
«Nessun contratto o accordo intercorrente fra Sky e Mediaset – dicono i collaboratori di Pitruzzella – è mai stato portato all’attenzione dell’Autorità». L’accordo su cui indaga l’Antitrust è il seguente: le due emittenti avrebero trovato un’intesa in base alla quale le partite trasmesse sul digitale terrestre erano esclusiva di Mediaset. Sky, invece restava titolare del satellite. Sul tema è tornato anche il numero uno di Sky Italia, che ostenta sicurezza: «Preoccupati proprio zero», ha affermato Andrea Zappia, a margine della presentazione del lancio di Sky online tv box. Il manager ha poi spiegato all’Ansa, a margine dell’assemblea della Lega di B: «Dal giugno scorso la nostra posizione è chiara. Per i pacchetti A e B avevamo vinto noi».