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 2015  maggio 19 Martedì calendario

Alla fine Barack Obama sbarca su Twitter con un suo profilo personale, @POTUS (cioè: President of the United States). Il primo tweet: «Ciao Twitter! Sono Barack. Davvero! Dopo sei anni, mi hanno finalmente dato il mio account». Obama su Twitter c’era già: ma il profilo @BarackObama ospitava soprattutto tweet del suo staff. Qui, a scrivere sarà solo lui

Contano le parole, certo: specie se si hanno a disposizione 140 caratteri. Ma a parlare di più, nello sbarco del presidente Usa Barack Obama su Twitter, è una foto. Andiamo con ordine: l’uomo la cui prima elezione alla Casa Bianca, nel 2008, fu attribuita (anche) all’uso del web, solo ieri ha aperto un suo profilo, @POTUS (cioè: President of the United States). «Ciao Twitter! Sono Barack. Davvero! Dopo sei anni, mi hanno finalmente dato il mio account», ha esultato: 92 caratteri in inglese (48 meno del lecito). Breve, @POTUS lo è anche nella biografia: «Padre, marito, 44° presidente Usa. I tweet possono essere archiviati». (Insomma, non sono le mail dei Clinton, della cui famiglia @POTUS segue un solo coniuge: e non è Hillary). Obama su Twitter c’era già: ma il profilo @BarackObama ospitava soprattutto tweet del suo staff. Qui, a scrivere sarà solo lui. Basta la foto, a garantirlo. Niente comizi, ma il 50° anniversario della marcia di Selma per i diritti civili. «Grazie a quegli eroi tutti gli americani, non solo gli afroamericani, hanno visto aprirsi di fronte a loro le porte delle opportunità», aveva detto Obama due mesi fa. La sua fondazione, primo impegno da «ex POTUS», lotterà proprio per questo. Il suo profilo sarà lasciato al suo successore; Obama twitterà, forse, dal vecchio account. Ma più che un indirizzo, vuole lasciare un’eredità.