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 2015  maggio 19 Martedì calendario

Il fenomeno Gerardo Bevilacqua, candidato sindaco ribattezzato dalla Rete il «Cetto La Qualunque» di Cerignola grazie alle performance nei suoi comizi, presto diventati un fenomeno, sul web e non solo. Condivisi sui social, ripresi dai siti, mentre sono comparse pure le magliette con la sua faccia e lo slogan: «Io sono Ribbellione», da una sua frase cult

Corriere della Sera,
Il video di un suo comizio ha raggiunto, su YouTube, quasi 60 mila visualizzazioni: più o meno quanti sono gli abitanti di Cerignola. Dove a sentirlo, giovedì, c’era la piazza piena: 7 mila persone. «No, 14 mila», insistono gli organizzatori. Poco cambia, nessuno avrebbe immaginato, qualche settimana fa, tanto pubblico per Gerardo Bevilacqua, candidato sindaco ribattezzato dalla Rete il «Cetto La Qualunque» di Cerignola grazie alle performance nei suoi comizi, presto diventati un fenomeno, sul web e non solo. Condivisi sui social, ripresi dai siti, mentre sono comparse pure le magliette con la sua faccia e lo slogan: «Io sono Ribbellione», da una sua frase cult. La sua notorietà ha varcato i confini di Foggia anche se lui parla solo dialetto. Dice di essere «alfabete»: «In italiano non so parlare, ho poche scuole, non ci sono andato, sono cresciuto in mezzo alla strada». Assicuratore, corre a sindaco per la sua città con la lista Voci Nuove: è il nome dell’associazione di cantanti neomelodici da lui diretta, che organizza spettacoli.
Alla Rete si è presentato a fine aprile con un video diventato virale: picchiava un assistente che aveva organizzato una cena elettorale. I conti non tornavano: e giù schiaffi, un calcio e una sedia tirata contro. «Era di plastica», si scusa.
Poi i video dei comizi, dove arriva in limousine bianca, e gli interventi show, con le frasi urlate in cerignolano contro i politici: «Vergogna! Tutti a casa! Basta tasse comunale! ( sic )». Vendola ed Emiliano? «Lavorano solo per una parte della Puglia: a Bari la ricchezza, a Foggia la monnezza». Contro l’inceneritore: «Lo butto a terra». E, nella terra di Di Vittorio, si spende contro la povertà e per i braccianti: «Famiglie che hanno bisogno di mangiare, aiutiamole. Come? Un pezzo di pane, diceva Padre Pio. Le bocche sono sorelle». Lui, figlio di una bracciante, 6 fratelli, dice di sapere cosa sia la povertà: «Sono cresciuto a pane secco». Racconta di un passato travagliato: «Ho sbagliato qualcosa, ero un ladro per povertà, di galline. E a quelli voglio parlare ora. Qua ci sono tanti ragazzi che vanno a rubare, ma la delinquenza con me finisce. Non li mando in galera, gli do un lavoro».
E dire che il confronto alle Comunali di Cerignola sarà con un filosofo, Tommaso Sgarro (centrosinistra), e Franco Metta (civica), avvocato dal linguaggio forbito, tra i favoriti. Poi è arrivato lui, parlando solo dialetto: non avendo studiato, non ha «il cervello logoro come avvocati e medici», spiega. E c’è chi dice che potrebbe arrivare a mille voti ed entrare in consiglio comunale.

Renato Benedetto

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il Fatto Quotidiano,
La “sedietà” deriva da sedia e un cartello spera che “tornerà di moda”. La “sedietà” è un pilastro del programma elettorale di Gerardo Bevilacqua da Cerignola. È stato soprannominato il Cetto La Qualunque del Tavoliere. Ma è molto oltre. Perché Bevilacqua è reale e supera persino il nominato, nel senso del Porcellum, Antonio Razzi. In un video, diventato virale come si dice oggi, Bevilacqua prende prima a schiaffi poi a sediate un suo assistente, dentro a un ristorante. “Ho incaricato lui dell’organizzazione della serata con un menu da 15 euro a persona. I soldi se li è messi in tasca lui e la gente non ha mangiato niente e ha aspettato che arrivasse la cena. Invece c’era un piccolo buffet e solo alcuni hanno mangiato su circa 200 persone presenti. Purtroppo ho perso la pazienza ed è successo tutto ciò. Chiedo doppiamente scusa a tutti. Comunque, chi era lì mi ha dato ragione e poi la sedia era di plastica, è stato un malinteso”. La sedietà tornerà di moda, seppure di plastica.
Si soffre di sofferenza
Piazza Duomo a Cerignola, la settimana scorsa. Ben settemila persone affollano il primo comizio di Bevilacqua, candidato sindaco di una civica, Voci nuove. La lista si chiama come l’associazione di cantanti neomelodici fondata dallo stesso Bevilacqua alcuni anni fa. Per questo motivo: “Io vado nelle zone a rischio per i ragazzi che soffrono di sofferenza per la troga. Io parlo di vita culturale ai ragazzi di strada”. Bevilacqua, nei suoi comizi, alterna un italiano deformatissimo al dialetto cerignolano, che padroneggia molto meglio. Io sono “alfabeta”, in luogo di analfabeta, e “io sono un ribbellione”. Settemila persone nella piazza del paese di Giuseppe Di Vittorio, leggendario comunista che leader riformista della Cgil. Per questo Bevilacqua fa tristezza dopo aver fatto ridere. “Io sono un ribbellione, io sono divittoriano. Sarei di sinistra, mi sembra ovvio, perché la sinistra è rossa, rossa come il sangue di Gesù”. Il renzismo si è fermato a Cerignola.
Voglio uscire alla prima botta
Accade nei tempi cupi di crisi e di transizione che il primo che sale su un palco e fa ridere fa molti proseliti. Adesso è l’ora di Bevilacqua che spera di “uscire sindaco alla prima botta”. Il ballottaggio? “Non mi interessa, mi ritiro, voglio essere sindaco alla prima botta”. La comicità nemmeno tanto inconsapevole dei suoi show rischia però di confermare l’antico detto: piazze piene e urne vuote. Quanti selfie e cori tipo “Gerardo uno di noi” si trasformeranno in voti? Bevilacqua cita Di Vittorio e Padre Pio, il santo più illustre della provincia di Foggia. Ecco cosa dice in un’intervista a Barinedita: “Padre Pio e Di Vittorio dicevano ‘Le bocche sono sorelle’. Cioè siamo tutti uguali, abbiamo tutti bisogno di mangiare per vivere e un pezzo di pane dovrebbe essere diviso in parti uguali tra tutti”. La povertà, per Bevilacqua, è una fissazione, oltre che il cavallo di battaglia elettorale. Grida: “Per sopravvivere ho rubato”. Poi piange e stacca dalla parete un quadro che raffigura Gesù: “Amiamo il Signore, noi non lo vediamo ma lui ci vede”.
Il trionfo al comizio
In via Ercole, a Cerignola, l’agenzia assicurativa di Bevilacqua è diventata il suo comitato elettorale. Dopo il primo, trionfale comizio in piazza Duomo, lì vicino, e tornato a piedi in via Ercole e altra folla si è radunata davanti al comitato. La richiesta di un bis, che Bevilacqua ha esaudito uscendo a comando e gettando baci e santini. In genere, gira con una limousine bianca con tettuccio nero e una sciarpa annodata al collo. Nell’introduzione del suo portavoce, che parla dopo la canzone di un ragazzo di strada neomelodico, si parte da questo punto: “Questa è protesta totale”. Sediate contro la casta delle poltrone.
Vengo dalla povertà
Ecco il monologo di Bevilacqua, tradotto dal cerignolano: “Merda, tutti in galera questi depravati, sono animali. Na vota ’centrodestra na vota ’o centrosinistra ma la canzone è sempre quella. Io sono un vero ribbellione, vengo dalla povertà, la mia famiglia era di braccianti, sette di noi ci morivamo di fame, abbiamo visto la morte davanti agli occhi”. In omaggio ai vecchi tempi, di quando era malandrino, si lascia scappare che oggi “Piesse (polizia, ndr) e carabinieri sono assai”. Il programma per Cerignola: “Io posso togliere solo le tasse comunali. La prima cosa che farò è dare 500 appartamenti abbandonato a chi è miezzo alla strada e a chi dorme into la machina. Hanno distrutto Cerignola: tutte cacate di cane, niente più asfalto e questo bruciatore (inceneritore, ndr) che brucia le cose che non si possono bruciare. Tu a Bari porti i soldi e a Cerignola porti la munnezza. Sono andato da un racazzo di 12 anni, a casa sua non c’è nemmeno la luce, mi ha toccato, ha un tomore e mi ha detto: voglio vedere che ce la fai. Sta per morire. A noi poveri danno solo la morte. Io sono il popolo, la politica non m’interessa”.
Delinquenti si diventa
Lavoro per tutti, promette Bevilacqua: “Voglio dare lavoro, case e recupero società ai ragazzi di strada. Non si nasce con la delinquenza, però si diventa delinquenti e io lo so. Vi voglio bene a tutti, viva Giuseppe Di Vittorio, viva Gerardo Bevilacqua, viva Cerignola”. Il prossimo comizio molto probabilmente si terrà nello stadio della città. Dicono dal suo comitato: “Per Gerardo, piazza Duomo ormai è troppo piccola”.
Fabrizio d’Esposito