il Fatto Quotidiano, 15 maggio 2015
Ville, idromassaggi e abusi. Tutti gli illeciti edilizi dei Vip: dalla vasca di Malagò sulle dune di Sabaudia alle modifiche della casa di Bruno Vespa incastonata nel tufo di Ponza. Ma nella lista ci sono anche i nomi di Barbara D’Urso, Claudio Baglioni, Claudio Fazzone, Dejan Stankovic etc. etc.
La piscina extra-lusso, la villa a picco sul mare, la residenza estiva incastonata nella roccia. Poco importa se in violazione delle normative o dei vincoli paesaggistici. L’abuso tra i vip non passa mai di moda. E la vasca idromassaggio di Giovanni Malagò sulle dune di Sabaudia è solo l’ultimo caso di illeciti edilizi presunti o acclarati.
Negli scorsi giorni il Corpo forestale ha scoperto durante una perlustrazione in elicottero una vasca esterna incastonata su un lastricato di legno, per cui non sarebbe stato concesso il permesso necessario, visto che la villa del presidente del Comitato Olimpico – che Il Fatto ha provato a contattare – si trova in una zona sottoposta a vincolo paesaggistico del Parco del Circeo: a quanto riportato dal Corriere di Latina, i forestali avrebbero contestato la mancata dichiarazione di inizio lavoro e dei nulla osta.
Non sarebbe certo il primo caso del genere, anche in ambito istituzionale. Nel 2001 Vincenzo Visco, più volte ministro dell’Economia, fu condannato in via definitiva (patteggiando a dieci giorni e venti milioni di multa delle vecchie lire) per aver allestito un box a copertura del serbatoio di gas nella sua residenza di Pantelleria senza aver ottenuto il via libera della Sovrintendenza. Molto più recente è il caso che ha coinvolto Bruno Vespa: anche il conduttore Rai ha scelto la via del patteggiamento, 14 mila euro e i soliti dieci giorni (pena sostituita con il pagamento di un’altra ammenda) per alcune modifiche di vani alla sua villa nella splendida località di Cala Feola, a Ponza. Unica perché costruita direttamente nel tufo dell’isola. E proprio per questo sottoposta a vincolo paesaggistico.
Non fa eccezione il mondo dello spettacolo. Nel 2011 il nome di Barbara D’Urso finì in una “lista segreta” degli abusi edilizi a Roma pubblicata da La Repubblica (in cui compariva anche Dejan Stankovic, ex calciatore di Lazio e Inter). Per le stesse ragioni è stato accusato negli scorsi anni anche Claudio Baglioni, con la sua villa a Lampedusa, sequestrata e poi dissequestrata.
Ma a qualcuno è andata peggio. Claudio Fazzone, gerarca di Forza Italia in provincia di Latina, lo scorso aprile ha perso la sua residenza a Fondi: confiscata dal Tribunale per lottizzazione abusiva. Lui se l’è cavata senza condanne, l’immobile non gli era mai stato intestato. Ma se la sentenza verrà confermata, “Villa Fazzone” dovrà forse cambiare nome: i 900 metri quadri della reggia, con tanto di enorme salotto, otto camere, cinque bagni, cucine, piscina e garage, saranno destinati ad utilità sociale.