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 2015  maggio 14 Giovedì calendario

Tre tentativi di attaccare rom e migranti a beneficio di share e ospiti in tv e l’apertura di un’inchiesta giudiziaria. E tutto a carico di Mediaset. Ieri, dopo un servizio di Striscia la Notizia, il programma di Rete 4 Quinta Colonna ha annunciato di aver “interrotto ogni rapporto professionale con il giornalista”, inviato del programma, Fulvio Benelli. È stato licenziato perché avrebbe pagato un rom per rilasciare informazioni false di fronte alle telecamere

Tre tentativi di attaccare rom e migranti a beneficio di share e ospiti in tv e l’apertura di un’inchiesta giudiziaria. E tutto a carico di Mediaset. Ieri, dopo un servizio di Striscia la Notizia, il programma di Rete 4 Quinta Colonna ha annunciato di aver “interrotto ogni rapporto professionale con il giornalista”, inviato del programma, Fulvio Benelli. È stato licenziato perché avrebbe pagato un rom per rilasciare informazioni false di fronte alle telecamere. La prima volta avrebbe ammesso di essere un integralista islamico che riteneva “giusto uccidere i cristiani”, la seconda volta aveva detto di essere un rom che “ruba auto e la fa franca”. Al programma di Ricci non deve essere sfuggita la somiglianza tra i due intervistati. E il licenziamento è una conferma.
Striscia la notizia denuncia dopo essere stata protagonista di un caso analogo. Sugli inviati Fabio e Mingo, è in corso l’indagine del pubblico ministero di Bari per simulazione di reato. I due corrispondenti pugliesi, a quanto pare, avrebbero creato dei falsi servizi: uno su una “guaritrice sudamericana velata” e uno su un finto avvocato. Tutti e due risalgono a circa due anni fa. Il programma, certo che si tratti di storie create ad arte, ha parlato di querele. Il licenziamento, invece, è stato annunciato in diretta dal Gabibbo.
Facciamo un altro passo indietro: il 23 aprile, Giulia Cerino di Servizio Pubblico raccoglie la testimonianza di una giovane rom che vive in un campo nomadi di Castel Romano: “La giornalista di Mediaset mi ha fermato fuori da scuola e mi ha dato 20 euro per dire che, rubando, guadagno 900 euro al giorno”. Si riferisce alla giornalista della trasmissione Mattino Cinque che l’aveva intervistata l’8 aprile. Mediaset, in questo caso, aveva smentito e minacciato querele. Di cui però non ci sono ancora notizie ufficiali.
Il filo che lega due di questi casi è il segretario della Lega Nord Matteo Salvini: era presente in studio quando il conduttore di Quinta Colonna, Paolo Del Debbio, lanciava il servizio sul rom truffatore, era in studio a Mattino Cinque, condotto da Federica Panicucci. In entrambi i casi aveva invocato le ruspe e l’abbattimento dei campi Rom, i giornali avevano dedicato articoli, commenti ed editoriali ai suoi tweet e alle sue dichiarazioni. E nonostante la certa buona fede di autori e giornalisti, è testato che Matteo Salvini sia un presenzialista in tv. “Ovviamente di Rom non se n’era occupato mai nessuno. Sono scomodi, nessuno li vuole ma nessuno ha il coraggio di ammetterlo – spiega al Fatto Raffaella Regoli, autrice di Quinta Colonna – Abbiamo fatto servizi contro, ma abbiamo sempre dato loro la possibilità di rispondere. E Salvini, si sa, fa audience. Ora se ne sono accorti tutti, mentre noi lo invitiamo da ottobre. Quindi non siamo suscettibili di sospetto da questo punto di vista. Il nostro giornalista è solo un ragazzo che ha fatto una cavolata. È stato scorretto con noi e ha fatto cose che non doveva fare senza avvisarci. Ma sono dispiaciuta”.
Resta la questione legata all’apparente guerra interna a Mediaset: “Non sono nella testa di Ricci – dice la Regoli – non so se Striscia possa avere cercato di spostare l’attenzione dal caso Fabio e Mingo denunciandone un altro. Hanno comunque fatto quello che fanno da sempre e con tutti”. E tempismo ha voluto che il diversivo fosse in casa loro. Contattato, Paolo Del Debbio è più diplomatico: “Non mi interessa quello che succede nell’azienda – dice al Fatto – mi interessano solo i telespettatori. Benelli è stato mandato via e questo è tutto”.