il Fatto Quotidiano, 14 maggio 2015
Le elezioni in Campania e il “Sistema Gomorra”. De Luca se la prende con Saviano: «Sulle liste ha detto un’altra enorme sciocchezza. Ho l’impressione che si stia avvitando nella sua immagine». Ma solo due giorni fa tuonava: «Non votateli». Adesso invece il candidato del Pd torna a difendere gli impresentabili e attacca lo scrittore
Vincenzo De Luca è fatto così, usa gli stessi toni aggressivi sia sulle tv salernitane che su quelle nazionali. Eccolo ieri mattina su Canale 5 a utilizzare il microfono di Maurizio Belpietro per concionare contro Roberto Saviano e per uscire dall’accusa di aver infarcito le liste di impresentabili. “Saviano? Sulle liste ha detto un’altra enorme sciocchezza. Ho l’impressione che si stia avvitando nella sua immagine”. È mattina e il candidato presidente del Pd in Campania parla a ruota libera a ‘La telefonata di Belpietro’. È l’ultima evoluzione delle posizioni dell’ex sindaco di Salerno alle polemiche scatenate dallo scrittore sulla presenza del “Sistema Gomorra” nelle liste collegate a De Luca in un’intervista all’Huffington Post. “Credo siano state dette tante sciocchezze. Saviano ha già fatto un errore enorme quando ha fatto appello al popolo campano per non andare a votare alle primarie e il popolo campano se ne è infischiato andando a votare in massa. Adesso ha detto un’altra enorme sciocchezza. Ho la sensazione che si stia avvitando nella sua immagine perché quando comincia a dire che Cantone è un’operazione di immagine, che Roberti non serve a niente, siamo al paradosso”.
De Luca difende il procuratore nazionale antimafia che però nei giorni scorsi era stato molto critico: “I candidati dovrebbero prendere le distanze dai cosiddetti impresentabili anche a costo di perdere dei voti – ha affermato Roberti alle telecamere de ilfattoquotidiano.it – ma non so se qualcuno lo vorrà fare, mi sembra che stia passando il messaggio di voler vincere a tutti i costi”.
“Vorrei chiedere con molto garbo a Saviano – ha concluso De Luca – di non confondere la battaglia contro la camorra con l’offesa alla dignità di altre persone che la pensano diversamente da lui e che non sono disponibili, per la vita che hanno alle spalle, ad accettare nessuna lezione sul versante della lotta alla camorra. Io qualche lezione potrei darla, non accettarla, anche da Saviano”.
Nei giorni scorsi in un comizio a Napoli De Luca era stato un poco più morbido, pur dando sempre torto marcio allo scrittore. “Saviano si sbaglia, gravemente. Noi siamo portatori di legalità assoluta. Abbiamo presentato una lista con 500 candidati tra cui personalità autorevoli della società civile e delle Istituzioni. E la cosa curiosa è che qualcuno è andato a vedere l’anagrafe di uno solo dei candidati”. Ma l’altro ieri, invece, a Caserta era arrivato ad ammettere che gli impresentabili in lista c’erano e gli elettori consigliava “non votateli”. Ma cosa aveva detto, in quell’intervista, Saviano? “Nel Pd e nelle liste di De Luca – tuonava lo scrittore – c’è tutto il sistema di Gomorra, indipendentemente se ci sono o meno le volontà dei boss”. Liste che “ricalcano le solite vecchie logiche di clientele. È sempre stato questo e questo sarà: le liste si fanno su chi è in grado di portare pacchetti di voti”. Saviano ha puntato il dito contro Enrico Maria Natale, candidato di ‘Campania in Rete’ a Casal di Principe. “È certamente quello il nome più eclatante perché la sua famiglia è stata più volte accusata di essere in continuità con la famiglia Schiavone. Negli anni Novanta hanno avuto un ruolo nel mondo dell’imprenditoria grigia. Questa candidatura a dimostrazione che De Luca non sta affatto cambiando il modo di fare politica in Campania”. Uno dei nomi che Renzi, adesso, non voterebbe “nemmeno costretto”.