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 2015  maggio 14 Giovedì calendario

Contador in maglia rosa, Aru che lotta ad armi pari: il Giro è già in mano ai suoi veri padroni. La montagna, quella vera, dice sempre la verità. E lo storico Abetone di Coppi, che qui iniziò la cavalcata verso la vittoria del 1940, e Bartali, cui la tappa è dedicata, non poteva fare eccezione. Si annunciano scintille

La montagna, quella vera, dice sempre la verità. E lo storico Abetone di Coppi, che qui iniziò la cavalcata verso la vittoria del 1940, e Bartali, cui la tappa è dedicata, non poteva fare eccezione. C’è stata lotta vera, fra i big al primo arrivo in salita del Giro. Ed è stato ciclismo che arriva al cuore, bello, palpitante, appassionante. La corsa rosa, a soli cinque giorni dal via, trova già i suoi padroni. Aru e Contador se le danno di santa ragione salendo verso le piste di sci, marcati stretti da Porte. Lo spagnolo conquista la maglia rosa, ma il sardo lo tampina staccato dall’inezia di due secondi. Il Giro promette scintille. Ieri è stata sfida vera. L’Astana, senza timori reverenziali, ha impresso un ritmo asfissiante al plotone per lanciare Aru, dietro la fuga che andava sfarinandosi sull’ultima salita. Ma ad attaccare per primo è stato Contador, meno 5,5 all’arrivo. Non sono schermaglie inutili: servono a stabilire la leadership. Anche se poi c’è il rischio di scontare il dispendio di energie nell’ultima decisiva settimana. Aru ha risposto con un attimo di ritardo. Forse non ha ancora il cambio di ritmo bruciante che serve sulla forte pendenza. Ma è rientrato quasi subito, francobollato dal tasmaniano Porte e poi è stato raggiunto dal compagno di squadra Landa. Dunque Astana batte Tinkoff, quanto a compattezza di formazione. Per ora. E Aru batte Contador bruciandolo con uno sprint lunghissimo (segnale di ottima salute) per agguantare la terza posizione e 4 preziosissimi secondi di abbuono.
Vince un giovane sloveno di Kranj, Jan Polanc, 23 anni appena compiuti, ultimo reduce della fuga di giornata. E conferma l’aria di rinnovamento che sta aleggiando finalmente nel plotone internazionale: largo ai ventenni. Ben vengano. L’altro giorno il veronese Formolo a La Spezia, ora il timido Jan. Che poi in sella tanto timido non è, se ha saputo resistere al furioso ritorno dei primattori. «Mio padre è allenatore di ciclismo; mi portava alle corse e così ho imparato ad amare la bici». Il resto lo ha fatto la voglia di faticare e la disponibilità a soffrire. Per questo nella squadra di Saronni (Lampre Merida) è l’uomo delle fughe. «Fortuna che nel finale la salita non era durissima altrimenti mi avrebbero raggiunto» dice. «Oggi mi sono fatto un bel regalo». L’Abetone emette anche il primo verdetto: il colombiano Uran esce dalla cerchia dei big che lottano per la rosa. Sconta i postumi di una bronchite e incassa 28” sul traguardo e ora naviga a 1’22” da Contador. Che gongola, ma non sembra deciso a difendere il primato a tutti costi. Forse bluffa quando dice: «Sono felice e onorato, ma domani può vestire chiunque questa maglia; l’importante è indossarla l’ultimo giorno a Milano. Questo è solo un aperitivo».
Mario Cipollini, il popolare “re leone” delle volate, anche da ex non perde l’occasione per graffiare: «Non capisco perché Contador ogni volta che c’è una salita importante cambi bicicletta» ha detto al “Processo alla tappa”. «Ci sono gli ispettori che cercano le bici con il motore nascosto e un campione come lui non ha certo bisogno di alimentare sospetti che danneggiano il ciclismo. Non capisco neppure perché Richie Porte vada a dormire in un motorhome personale, alimentando anche lui i sospetti di usare la tenda ipobarica (uno strumento che simula l’altura, vietato dalla legge italiana, ndr). Non è un bene per il ciclismo». Contador ha risposto un po’ interdetto, fra il serio e il faceto: «Un motore nella bici? Non uno, ma cinque motori... Questa storia è solo uno scherzo da fantascienza. Non credo che faccia male al ciclismo cambiare bici per usare tubolari, telai e rapporti più leggeri. È una vetrina della tecnologia. Quello che non andrebbe bene per 200 chilometri può essere utilissimo per 20».