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 2015  maggio 13 Mercoledì calendario

Briatore rinviato a giudizio. Secondo la procura di Genova avrebbe evaso 36 milioni di euro. Pare che l’imprenditore fingesse di noleggiare il suo yacht per non pagare le tasse. Ora dovrà difendersi in tribunale dalle accuse penali. Da quelle morali si è già autoassolto un anno fa, quando in tv sosteneva che «l’evasione in Italia è un bisogno». Rischia quattro anni di reclusione

Oltre 62 metri di lunghezza, 12 suites, bagno turco, spa, piscine: chi affiderebbe mai un simile gioiello ad uno sconosciuto. Non Briatore, imprenditore milionario, fiero e geloso del suo super-yacht, culla del piccolo Nathan Falco e reggia di Flavio e Elisabetta. Così almeno la pensa la Procura di Genova, per cui l’attività di noleggio affidata alla Autumn Sailing Ltd era tutta una montatura. Un modo per risparmiare sulle tasse. Perché la gestione di un colosso del genere costa, non pochi spiccioli. E secondo l’accusa, Briatore avrebbe evaso circa 36 milioni di euro di Iva, fingendo di affittare la sua barca e godendosela invece a tempo pieno.
La “Force Blue”, la meraviglia di mister Billionaire, era già stata sequestrata nel 2010 a largo del porto di La Spezia dalla Guardia di Finanza. Con tanto di blitz che aveva “terrorizzato” la signora di casa, Elisabetta Gregoraci, e il suo bambino: “È stato terribile e il piccolo Nathan Falco è quello che ne ha risentito di più. Da quando siamo stati costretti a lasciare il nostro yacht non è più sereno”, aveva raccontato all’indomani del sequestro.
Briatore ha sempre dichiarato di non occuparsi di “questioni amministrative”, ma secondo l’accusa avrebbe simulato (insieme agli altri imputati) un’attività commerciale, con tanto di falsa emissione di fatture per operazioni inesistenti. Il tutto per godere di tariffe agevolate sull’utilizzo dello yacht; e risparmiare persino sul carburante, indicato come esente dalle accise quando invece doveva essere soggetto a imposte.
Per questi reati fiscali adesso arrivano le richieste dei pm: quattro anni di reclusione per Briatore, interdizione dai pubblici uffici e confisca della nave. Ma fra gli indagati ci sono anche il comandante Ferdinando Tarquini, e alcuni amministratori della società (la Autumn Sailing) a cui la barca è intestata, Laurence Eckle Teyssedou, Dominique Warluzel e Maria Pia De Fusco (per tutti la richiesta di reclusione va dai tre anni in su). Ora Briatore dovrà difendersi nelle aule di tribunale dalle accuse penali. Non da quelle morali, da cui si è già autoassolto. Perché “l’evasione in Italia è un bisogno”, diceva qualche anno fa in televisione. Chissà se lo pensa ancora.