Corriere della Sera, 11 maggio 2015
Il Real ora è esplosivo e va maneggiato con grandissima cura. È incerottato, fischiato e arrabbiato e questo potrebbe essere un problema per la Juve
Su questo tema delicato e annoso le diverse scuole di pensiero si dividono in modo deciso: meglio trovare un avversario come il Real Madrid bello rilassato, sorridente e con i capelli gellati al punto giusto, oppure incerottato, fischiato, arrabbiato e pure un po’ sfortunato, come una squadra qualsiasi? Per informazioni la Juventus potrebbe chiedere al Valencia, che a gennaio sconfisse la squadra di Ancelotti dopo 22 vittorie consecutive (attenzione, non partite: vittorie) e sabato ha pareggiato al Bernabeu, condannando di fatto i blancos all’uscita di scena nella lotta per Liga, a meno 4 dal Barça con due partite da giocare. Una vittoria, la Juve l’ha già messa da parte. E adesso un pareggio a Madrid le farebbe ovviamente molto comodo. Ma il Real è esplosivo da qualsiasi parte lo si guardi e va maneggiato con grandissima cura.
Le buone notizie per Ancelotti, che rischia la squalifica per un applauso ironico all’arbitro, sono poche, anche se l’allenatore campione d’Europa in carica ha ostentato ancora una volta il suo ottimismo. Il fatto che la botta all’anca presa da Kroos non impedisca al tedesco di esserci mercoledì ridà un po’ di respiro al tecnico emiliano: il Real senza Modric fatica a costruire gioco e anche a far ripartire rapidamente l’azione, senza Kroos sarebbe anche peggio. Anche Benzema torna a disposizione, ma il francese non ha fatto il tagliando sabato. Se giocherà, lo farà dopo un mese di sosta ai box, con tutte le incognite del caso.
La forma di Isco, autore di un gran gol contro il Valencia, conforta il Real, ma insomma, non basta per compensare la lunga lista delle inquietudini, più o meno sotterranee. Il labiale di Casillas contro il pubblico del Bernabeu che ancora una volta lo fischiava è abbastanza significativo: il portiere di mille battaglie, vinte e perse, non ha più intenzione di fare da punching ball e ha apertamente mandato a quel paese quelli che forse tra un mese non saranno più i suoi tifosi.
Se il Real da tre partite paga una tassa fissa di 2 gol, non è solo colpa del portiere, come ha tenuto a sottolineare anche il super tifoso tennista Rafa Nadal. È tutto il sistema che non sembra più omogeneo e che non è nemmeno accompagnato dalla buona sorte (2 traverse col Valencia e quella centrata da James Rodriguez a Torino vibra ancora) che da sempre accompagna i vincenti. Il procuratore di Gareth Bale, simbolo milionario di questa squadra che non gioca come una squadra ma è sempre molto pericolosa, usa invece il linguaggio dei giardinetti: «La carriera di Bale sta avendo dei problemi perché i suoi compagni non gli passano il pallone. Il Madrid deve lavorare su questo, perché quando gli daranno la palla e lo aiuteranno Gareth dimostrerà di essere il migliore». Ma il migliore è ancora e sempre Ronaldo. Che però ogni tanto trova qualcuno più fenomeno di lui, come il pararigori Diego Alves, che ne ha fermati 17 su 37 nella Liga. CR7 ha perso la Liga, mercoledì avrà qualcosa da dimostrare. E per la Juve, questo è certo, non è una buona notizia.