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 2015  maggio 08 Venerdì calendario

Telecom, meno utili per il buy back

Telecom Italia accelera con gli investimenti, proseguendo nella corsa solitaria per velocizzare la rete ma l’andamento dei costi offre motivo di riflessione ad alcuni membri del consiglio. Nel primo trimestre il gruppo telefonico ha impegnato circa 1 miliardo nello sviluppo delle infrastrutture di nuova generazione, grazie al quale a oggi con la fibra ottica (Ngn) è stato coperto il 32% della popolazione (8 milioni di unità abitative) e con la rete mobile 4G (Lte) oltre l’80% della popolazione. Il miliardo si confronta con i 684 milioni investiti nel primo trimestre 2014.
È questo uno dei pochi indicatori significativi dei conti a marzo, approvati ieri dal consiglio presieduto da Giuseppe Recchi (tutti presenti a Milano i consiglieri, tranne la baronessa Denise Kingsmill). Durante la riunione sono stati chiesti chiarimenti sulla redditività netta calata a 80 milioni – rispetto ai 212 milioni dello scorso anno – a causa degli effetti del buy back effettuato sulle obbligazioni per complessivi 2 miliardi e sul convertendo (1,3 miliardi). Senza queste operazioni, il risultato dei primi tre mesi del 2015 sarebbe stato di 300 milioni, quindi in crescita sul trimestre dell’anno passato. Sul risultato ha comunque pesato negativamente l’andamento non soddisfacente di Tim Brasil. Resta il fatto che i ricavi nel periodo sono scesi del 2,6% a 5.053 milioni, risentendo della riduzione dei volumi domestici a 3.631 milioni. Più debole l’ebitda a 2.031 milioni: il margine lordo sull’attività domestica accusa l’incremento dei costi operativi, specie del personale e su questo punto in particolare sarebbero stati chiesti chiarimenti all’ad Marco Patuano e suggerita maggiore attenzione.
Stazionario, infine, l’indebitamento finanziario netto rettificato a 27.430 milioni.
IL TENTATIVO SU METROWEB
Secondo le aspettative, Patuano avrebbe fornito solo un’informativa sul dossier Metroweb di cui si era discusso nel cda di Venezia del 26 marzo e che è stato chiuso dalla mail del Fondo strategico del 21 aprile per difformità sulla governance: si partiva da un assetto paritario in Metroweb Sviluppo del 40% a testa (più un 20% all’incumbent sterilizzato) con un piano graduale di risalita al 60, 80 100% in cinque anni in relazione agli investimenti. Ma il Fondo ha preferito chiudere la partita. Durante la relazione è sembrato che Patuano ipotizzasse la riapertura del negoziato su una maggioranza dell’80% a Telecom, ma il consiglio ha gelato ogni possibilità residua. Infine l’informativa su Inwit, la società delle torri di cui, entro giugno, Telecom vorrebbe quotare il 40% con l’obiettivo di incassare 800 milioni sulla base di una valutazione di circa 2 miliardi: dopo la management presentation, a metà maggio le banche dovrebbero produrre gli studi per il pre-marketing. Nel prospetto dovrebbe essere prevista la creazione di una newco intermedia controllata da Telecom, cui conferire il 60% delle torri con l’obiettivo di moltiplicarne il valore.