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 2015  maggio 07 Giovedì calendario

I 61 difetti dell’F35. Il motore prodotto per la Lockheed Martin dalla Pratt & Whitney non è all’altezza delle norme di qualità e sicurezza previste dal Dipartimento Usa

Sempre più difettosi, sempre più cari. I cacciabombardieri F-35 che l’Italia sta acquistando con una spesa preventivata enorme (13 miliardi di euro) escono a pezzi dal doppio esame di due rigorose istituzioni americane: il Gao (Government Accountability Office, una specie di Corte dei conti statunitense) e l’Ispettorato generale del Dipartimento della Difesa.
In due report distinti e dettagliati, viene quasi ridicolizzato il programma più costoso e impegnativo della storia dell’aviazione militare. Dopo che erano già stati ufficialmente evidenziati altri vistosi inconvenienti che il 23 giugno di un anno fa erano sfociati nel divieto temporaneo di volo imposto dalle autorità americane agli F 35, ritenuti vulnerabili perfino dai fulmini, questa volta le criticità riguardano il cuore dell’aereo: il motore.
L’ispettorato della Difesa americana ha elencato la bellezza di 61 nonconformities. Cioè in 61 casi il motore prodotto per la Lockheed Martin dalla Pratt & Whitney, una delle più blasonate aziende aeronautiche del mondo, è risultato non all’altezza rispetto alle norme di qualità e sicurezza previste dal Dipartimento Usa.
Di fronte a questa débacle la valutazione del Gao sul programma F-35 è severa: “La strada da percorrere sarà ancora lunga prima di poter raggiungere gli obiettivi prefissati per l’affidabilità del motore che in questo momento è estremamente carente”. Per affidabilità l’ufficio statunitense intende “una funzione relativa alla capacità di un sistema di operare nel corso di un determinato periodo di tempo senza incontrare guasti, deterioramenti o necessità di riparazione”. Risultato: “La scarsa affidabilità dimostrata dal motore ha limitato l’affidabilità complessiva del programma”.
Una bocciatura in piena regola. E non è finita perché a complicare ulteriormente la faccenda, altri centri americani di valutazione della spesa hanno scoperto nuovi difetti degli F-35. Il più vistoso è quello che riguarda il software del sistema di manutenzione dell’aereo.
Secondo quanto ha accertato la House of Rapresentatives Armed Services Committee, una sorta di commissione permanente della Camera dei rappresentanti cui è affidata la supervisione dei finanziamenti alla Difesa e alle Forze armate americane, 8 volte su 10 il sistema di segnalamento dei guasti fornisce una lettura falsa, cioè indica necessità di interventi anche quando non servono. Per ironia della sorte un difetto al software aggiunge guasti inventati a quelli veri del più sfortunato aereo dell’aviazione mondiale.
È ovvio che in seguito a questa sequela di difetti il programma degli F-35 proceda a singhiozzo non potendo più rispettare i costi e i tempi per i collaudi. Angelo Motola, collaboratore dell’Archivio Disarmo, che ai cacciabombardieri ha dedicato un rapporto recente, ritiene che a causa degli inconvenienti gli F-35 usciti fino ad ora dalle linee di montaggio abbiano passato più tempo negli hangar per le riparazioni e la necessaria manutenzione che in volo: “La variante F-35B (a decollo verticale ndr) ha volato con una media di 47 ore a fronte delle 90 ore programmate. I modelli F-35 A (a decollo e atterraggio convenzionali) e C (destinato alla Marina) hanno fatto peggio, volando per una media di 25 ore invece delle 120 previste”.
Secondo l’americano Gao, inoltre, nessuno dei 36 aerei prodotti nel 2014 dalla Lockheed Martin per le forze armate americane è stato consegnato con l’allestimento richiesto. Tutti erano privi dei sistemi idonei per il combattimento. Mentre Olanda e Canada di fronte a questi tonfi tecnologi e produttivi stanno ripensando l’impegno per gli F-35, la ministra italiana della Difesa, Roberta Pinotti, sembra voler procedere in senso inverso. Dopo che una mozione della Camera aveva impegnato a settembre 2014 il governo a dimezzare da 90 a 45 gli ordini dei cacciabombardieri, ora pare che l’esecutivo intenda tornare alla vecchia cifra.