Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  maggio 07 Giovedì calendario

Regent Street, riapre il botteghino dove i fratelli Lumière fecero proiettare i primi film

Dopo 35 anni di chiusura torna a nuova vita il Regent Street Cinema, mitico luogo dove è nato il cinema moderno. È qui che per la prima volta fu proiettato un vero film a pagamento. Qui, al numero 309 di Regent Street, in pieno centro di Londra, a due passi da Oxford Circus, in un pomeriggio di febbraio del 1896, 54 spettatori pagarono uno scellino (5 pence), per vedere 40 secondi di immagini traballanti in bianco e nero, proiettate a manovella dai famosi fratelli Lumière. Era una semplice scena di vita quotidiana, con gente che usciva ed entrava dai negozi. Ma comunque qualcosa di stupefacente per l’epoca.
La leggenda dice che la prima proiezione fu la famosa locomotiva a vapore che sembrava talmente vera da far scappare gli spettatori per paura di essere investiti dal treno. Quell’immagine è entrata talmente nell’immaginario collettivo che Villaggio l’ha resa un’icona in Superfantozzi, con il pivello ragioniere investito dalla locomotiva in piena corsa fuori dallo schermo. Ma come tutte le cose troppo belle per essere vere, non è vera. Quella della locomotiva è una scena che fu proiettata a Lione, in un’altra occasione. E pare proprio che non abbia fatto scappare nessuno, solo urla di stupore e di ammirazione.
Come successe invece quel giorno di febbraio 1896 a Londra. Il luogo era una sala dove si mostravano al pubblico i nuovi esperimenti scientifici. Era stato inaugurato nel 1838 e in clima di entusiasmo positivista la gente accorreva per vedere ogni nuovo fenomeno, a metà tra l’attrazione circense e la novità scientifica. Sul palco si erano visti scienziati che mostravano apparecchi per respirare sott’acqua o esperimenti come le lanterne magiche. Molto popolare era il Pepper’s Ghost, una tecnica illusionistica inventata dal britannico John Henry Pepper, per cui gli spettatori vedevano sul palco un fantasma che beveva un bicchiere di acqua. La sala fu poi comprata dal filantropo Quintin Hogg, che lo chiamò Regent Street Polytechnic e lo usò per dare un’istruzione a giovani lavoratori.
Nel 1896 il luogo era così famoso che i fratelli Lumière lo scelsero come tappa britannica nel tour mondiale per mostrare il loro nuovo stupefacente proiettore: il cinematografo. Da allora in poi tra quella sala e il cinema il legame è stato praticamente indissolubile. Al punto che la riapertura è stata salutata dai cinefili di tutto il mondo come una gran bella notizia: mentre i multisala e i film blockbuster si mangiano i vecchi cinema indipendenti, nel pieno centro di Londra torna a vivere una vecchia istituzione che ha fatto la storia della celluloide.
Ieri l’inaugurazione. Oggi la prima proiezione al pubblico con un super classico: Solo gli angeli hanno le ali, con Cary Grant e Rita Hayworth. Spiega la direttrice Shira Macleod: “Siamo l’unico cinema in tutta l’Inghilterra attrezzato per proiettare pellicole dai 16mm ai 35mm, fino ai film in Super8 e all’ultimissima tecnologia digitale in 4K”. Quindi sarà un cinema d’essay, dove sarà possibile recuperare un sacco di film fuori catalogo e archiviati da anni.
Il Regent Street Cinema appartiene alla Università di Westminster, che per gli ultimi anni l’ha usato come aula per lezioni e conferenze. Il progetto di recupero è durato tre anni e i restauro è costato 6 milioni di sterline (8 milioni di euro), uno dei quali è arrivato dai fondi della Lotteria nazionale (una parte degli incassi sono devoluti per legge ad attività culturali). Gli altri soldi sono stati raccolti grazie anche a una campagna tra gli appassionati.
Durante il restauro, i ricercatori della University of Westminster hanno lavorato negli archivi e hanno scoperto varie cose seppellite nella memoria. Per esempio che nel 1900 il fotografo Alfred West vi proiettò i suoi pionieristici film muti sulle navi della marina, che furono mostrati anche alla regina Vittoria. Poi vi furono proiettati i primi film di viaggio: per sei pence il pubblico che non aveva mai lasciato l’isola poteva volare con gli occhi in India, Cina, Palestina e in tutta l’Africa. Erano film muti e per rendere l’effetto più drammatico andarono a registrare il rumore degli animali allo Zoo di Londra.
Ora “la culla del cinema britannico” torna con rassegne, film di repertorio e anche film muti originali. La sfida ai colossal americani e ai multiplex è lanciata. Domenica in cartellone un omaggio all’Italia, con Roma città aperta di Rossellini.