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 2015  maggio 06 Mercoledì calendario

Dei soliti «farabutti e figli di papà con il Rolex al polso» Gianpaolo Marini non ne può più. L’ad della Rolex scrive a Renzi e Alfano: «L’eco suscitata dalle Vostre parole è stata straordinariamente vasta e ha prodotto l’inaccettabile affiancamento dell’immagine di ROLEX alla devastazione di Milano e all’universo della violenza eversiva. Ho preso la libertà, dopo profonda riflessione, di pubblicare la presente sulla stampa nazionale a doverosa autodifesa, nell’immediato, della reputazione del marchio e dell’immagine di ROLEX». La lettera aperta è stata pubblicata a pagamento sulle principali testate italiane

LETTERA APERTA

Al Presidente del Consiglio Matteo Renzi
e al Ministro dell’Interno On. Angelino Alfano
Milano, 6 maggio 2015


Egregi Signori.
Vi indirizzo la presente nella mia qualità di Amministratore Delegato di ROLEX ITALIA SpA.
Come i Vostri uffici stampa avranno modo di confermare, in data 2 maggio 2015 e successivamente il giorno 3, all’indomani delle devastazioni avvenute a Milano in occasione dell’inaugurazione di EXPO 2015, i media nazionali e web hanno riportato con ampio rilievo in virgolettato le Vostre dichiarazioni relative all’operato delle Forze dell’Ordine, ivi compreso il messaggio "sconfitti i soliti farabutti col cappuccio e figli di papà con il rolex”.
Se, personalmente e come cittadino di Milano, nell’occasione non ho potuto che apprezzare il sacrificio e la dedizione delle Forze dell’Ordine, debbo, invece, per la mia carica esprimere profondo rincrescimento e disappunto per l’associazione insita nelle Vostre parole fra la condizione di "distruttori di vetrine" ed il fatto di portare un orologio ROLEX al polso.
Al di là del fatto che, dalla qualità delle foto e dei video che sono stati diffusi dai media, è altamente improbabile poter desumere un’affidabile identificazione come ROLEX (e ancor più, come ROLEX autentico) dell’orologio indossato dai facinorosi che stavano commettendo evidenti reati, credo che il dettaglio dell’essere – o non essere – quest’ultimo di marca ROLEX, sia obiettivamente cosa marginale rispetto al “cuore” delle Vostre dichiarazioni.
Purtroppo l’eco suscitata dalle Vostre parole è stata straordinariamente vasta ed ha prodotto l’inaccettabile affiancamento dell’immagine di ROLEX alla devastazione di Milano e all’universo della violenza eversiva.
Mi permetto di ricordare che ROLEX e presente nel nostro Paese da oltre ottant’anni. ROLEX ITALIA SpA è da sempre un “cittadino” esemplare di Milano, ossequioso della legalità e molto spesso chiamato a collaborare con le Forze dell’Ordine in occasione di indagini relative al nostro settore.
Da ultimo, rammento che la parola ROLEX costituisce un marchio celebre registrato in Italia e nel mondo ed è uno dei primi dieci brand per riconoscimento a livello mondiale. Il suo utilizzo in caratteri minuscoli ed in forma sostantivata generica non risponde a correttezza ed è suscettibile di diluire e pregiudicare il suo valore e la sua distintività.
Ho preso la libertà, dopo profonda riflessione, di pubblicare la presente sulla stampa nazionale a doverosa autodifesa, nell’immediato, della reputazione del marchio e dell’immagine di ROLEX.

Confidando in una Vostra cortese dichiarazione di rettifica, con ossequi.