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 2015  maggio 06 Mercoledì calendario

Londra, l’alfabeto delle elezioni. Ecco perché gli inglesi non hanno mai visto una campagna così. Dall’austerity che mette d’accordo destra e sinistra a Zoe O’Connell, la prima transgender poligama che vuole scalare il Parlamento

Una campagna così gli inglesi non l’avevano mai vista. Dalla A alla Z, ecco perché.
A usterity. Mette d’accordo destra e sinistra. E pazienza per chi chiede più investimenti pubblici. Solo i nazionalisti scozzesi sfidano il mantra del rigore, che avvicina Londra a Berlino più che all’asse latino.
B rexit. L’uscita dalla Ue (British exit) è possibile, chiunque governerà. Mentre la politica londinese diventa sempre più europea (coalizioni all’italiana, governi di minoranza alla danese…).
C ucina. Da Cameron a Miliband, interviste al tepore del fornello (spento). I comizi? Pericolosi (per l’immagine). Come gli incontri casuali: basta il vaffa di un passante che diventa virale sui social, e il candidato è bollato. L’hanno chiamata «campagna nordcoreana», però small : eventi con supporter selezionati. Meglio se stretti in una delle cucine casalinghe…
D ecapitation strategy. Campagna cannibale: i conservatori che cercano di «decapitare» gli alleati liberaldemocratici, meglio se di spicco, collegio dopo collegio. Pronti però a salvare il seggio del loro leader, Nick Clegg: a Sheffield metà dei Tory voterebbero per il vice premier uscente. Altrimenti la coalizione con chi la fanno?
E uroscettici. «Ormai lo sono tutti i partiti», avverte il Financial Times. Scozzesi a parte. Cameron ha promesso il referendum dentro-fuori dalla Ue entro il 2017. E Miliband? Anche lui referendum, se ci saranno nuovi trasferimenti di competenze a Bruxelles. E nel programma laburista l’Europa arriva a pagina 76 (su 83).
F inanziamenti. Ogni partito ha un tetto di 30 milioni di euro da spendere nella campagna. In America forse non bastano per gli addobbi della notte elettorale…
G reen. Campagna poco nordcoreana: Natalie Bennett, leader dei Verdi, fa volantinaggio senza essere riconosciuta. Non solo ambiente: Natalie è favorevole ai «matrimoni a tre».
H ung Parliament. Un altro Parlamento «appeso», nessun partito con una maggioranza per governare da solo.
Immigrazione. La paura degli stranieri (più immigrati africani che idraulici polacchi) gonfia i discorsi di Nigel Farage dell’Ukip. Un aristocratico di Varsavia l’ha sfidato a duello.
L ondra. Su 73 circoscrizioni, 47 per il Labour (9 più del 2010).
M ourinho. Il distacco con cui il suo Chelsea ha vinto la Premier è un miraggio per i politici del grande pareggio. E il calcio non è più hot come per Blair e soci. Miliband va matto per i guantoni dei Red Sox. Cameron non sa a che squadra tiene: Aston Villa, anzi no West Ham, a seconda di dove tiene il discorso…
N icola (Sturgeon). La leader scozzese, la più abile su Twitter. Calma, astuta, autentica: una Merkel separatista.
O bama. I suoi ex guru litigano anche a Londra: Jim Messina consiglia Cameron, Axelrod i laburisti.
P arty. Cameron ha cancellato il party del party, nella notte elettorale. Troppa incertezza.
Q ueen’s speech. Il discorso che la regina terrà il 27 maggio, annunciando in Parlamento le politiche del governo. Quale? Fino a quel giorno, c’è tempo per trattare.
R ussell (Brand). L’attore-attivista, re di YouTube, 10 milioni di follower. Ha predicato l’astensione, poi invitato a votare Labour. Dopo l’intervista con Miliband (in cucina).
S cozia. Ma non avevano perso il referendum? Gli indipendentisti stracciano i laburisti (forse 59 seggi a 0). Terzo partito (con il 4%). Kingmaker (povera regina).
T avole. Ed come Mosè. Le promesse laburiste scolpite nella pietra (lastra magari da piazzare nel retro di Downing Street).
U kip. Il partito dell’Indipendenza di Farage, antieuropeisti sfegatati e accreditati del 14%.
V ivienne (Westwood). La stilista-attivista ha donato 300 mila sterline ai Verdi (ma i giovani Green la contestano per una storia di tasse, 2 milioni all’anno, pagate in Lussemburgo).
Z oe O’Connell. 37 anni, ingegnere, 3 figli: la prima transgender poligama a scalare il Parlamento (con i libdem). Vive con la transessuale Sarah, che è sposata con Sylvia. Anche questo è Regno Unito.
Michele Farina