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 2015  maggio 01 Venerdì calendario

La grande pecca dell’Expo è il sito. Non quello espositivo che è bellissimo ma quello web che è pieno di buchi

Come tanti altri anche io ho trovato un “varco” per visitare Expo 2015 in anteprima. È successo ieri mattina a 24 ore esatte dell’inaugurazione e devo dire di essere rimasto a bocca aperta per la bellezza di molti padiglioni. Per il concentrato di innovazione che esprimono. Certo, non tutto sarà finito in tempo, un paio di allestimenti richiederanno qualche giorno almeno, non escludo che ci siano disagi nella gestione dei flussi di visitatori; ma mi azzardo a dire che sarà un successo. Il problema di Expo a questo punto non è il sito espositivo, che è bellissimo, ma il sito Web. Ancora ieri comprare i biglietti online era un miraggio. Un messaggio in quattro lingue si scusava per il disagio informando della manutenzione in corso. E lo stesso accadeva per i rivenditori, ovvero quelli che comprano stock di migliaia di biglietti.
Francamente imbarazzante. Al punto che è legittimo chiedersi come siano stati effettivamente venduti i dieci milioni di biglietti in prevendita...
E non è l’unica pecca di Expo sul fronte digitale. Molti si indignano e lo capisco ma va detto che situazioni simili capitano spesso e ovunque. Quando Obama lancio la riforma sanitaria, il sito ufficiale andò in tilt per settimane. Negli Stati Uniti. E fu un team di hacker guidato da un ingegnere di Google a metterci una toppa. Questo per dire che quando si parla di siti e applicazioni quasi sempre lo si fa con leggerezza, sottovalutando il lavoro e la complessità che c’è dietro il tentativo di offrire una esperienza d’uso davvero semplice. Il software è una cosa seria.