Fior da fiore, 1 maggio 2015
Apre l’Expo, arrivano i cortei di protesta • La Corte Costituzionale impone lo stop ai tagli alle pensioni della riforma Fornero • Ancora dati negativi sulla disoccupazione • Terza fiducia sull’Italicum ora si attende il voto di lunedì • Il nuovo direttore del "Corriere della Sera" è Luciano Fontana
Expo/1 Oggi è il giorno d’inaugurazione dell’Expo a Milano. I padiglioni dei 54 Paesi che li hanno costruiti autonomamente sono pronti, così come i cluster che ospitano gli altri 91, le aree tematiche, i 130 ristoranti. Mancano le finiture di alcuni spazi di servizio interno, che saranno ultimate nelle prossime notti. Per il resto ieri hanno finito anche di verniciare la pista dell’eliporto, destinato soprattutto a mezzi di soccorso e antincendio, collaudato nel pomeriggio col primo elicottero. Stamattina alle 10 entrerà il primo del venti milioni di visitatori attesi nei prossimi sei mesi. L’inaugurazione ufficiale avverrà a mezzogiorno, sul palco dell’Open Air Theatre che sta all’estremità opposta della strada in cui si trovano l’Albero della Vita e Palazzo Italia. Sarà Renzi a celebrarla, dopo un minuto di silenzio per le vittime del terremoto che ha costretto diversi operai del Nepal ad abbandonare il padiglione che stavano ultimando. Alle 12 e un quarto è previsto il collegamento in diretta con papa Francesco che domani terrà, invece, un discorso in diretta. La cerimonia sarà preceduta alle 11.30 da una anteprima condotta da Claudia Gerini con tre ambasciatori di Expo (Giorgio Armani, Xavier Zanetti e Martina Colombari) in rappresentanza dei tanti che negli ultimi mesi hanno contribuito a promuovere l’Esposizione nel mondo. Tra i molti nomi attesi ci saranno l’ex sindaco Letizia Moratti, cui si deve l’inizio della battaglia che nel 2008 assegnò l’Expo a Milano, e Romano Prodi che nella veste di premier fu il principale sostenitore del progetto. Già la prima giornata vedrà un succedersi di inaugurazioni ufficiali dei padiglioni di singoli Paesi, tra cui quello degli Stati Uniti dove nel pomeriggio ci sarà anche la banda dei Marines. E solo alle tre del pomeriggio aprirà Palazzo Italia. Alle 18 tutte le campane della diocesi di Molano, in contemporanea, suoneranno a distesa e poco dopo inizierà un concerto sulle terrazze del Duomo. In serata sarà la Scala a entrare in scena con Turandot, che per l’occasione sarà trasmessa in diretta anche ai detenuti di San Vittore. In prevendita sono stati venduti 10 milioni di biglietti.
Expo/2 Oggi a Milano ci sarà anche un corteo di amarchici ostili all’Expo. Giungono da tutta Europa e i Servizi segreti, con una stima forse eccessiva, parlano di un migliaio di violenti. La polizia di Milano sta eseguendo operazioni preventive. L’ultima ieri, nella sede dell’associazione “Mandragola”, base milanese del movimento no Tav. Negli appartamenti dello stabile, in via De Predis, periferia nordovest, sono stati trovati caschi, spranghe, estintori, coltelli a serramanico. Il corteo partirà alle 15 da piazza XXIV Maggio, sui Navigli, e proseguirà fino alla zona di Pagano, dove la stazione del metrò sarà chiusa (la linea viaggia in direzione dell’Expo). Intanto danni a vetrine, auto, banche e strade ci sono stati già con il corteo degli studenti anti Expo che si è svolto ieri. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Pensioni La Corte costituzionale ha bocciato una norma, contenuta nella legge Fornero, che bloccava l’adeguamento all’inflazione delle pensioni con importo superiore a 3 volte il minimo Inps (pari a 1.405,05 euro) nel biennio 2012-2013. Secondo i giudici quella regola sacrificava il diritto all’adeguamento al costo della vita, un «diritto costituzionalmente fondato». La sentenza apre un buco nelle casse dello Stato di almeno cinque miliardi di euro. La sentenza della Consulta riguarda circa 6 milioni di pensionati che hanno redditi lordi oltre i 1.400 euro mensili e che potranno contare in media di recuperare circa 250 euro l’anno per il biennio in questione. Naturalmente il rimborso non sarà automatico ma dovrà imboccare la strada dei ricorsi al giudice ordinario: ciò significa che i 5 miliardi non peseranno immediatamente sulla casse dello Stato, ma in modo graduale. Non è escluso che, oltre ai due anni in questione, i giudici ritengano restituibile anche parte di quanto andato perduto negli anni successivi: il governo Letta cercò di mettere una toppa alla mancata indicizzazione varando una rivalutazione percentuale non piena, ma limitata al 75-90%, a seconda delle fasce di reddito.
Disoccupazione A marzo, secondo i dati dell’Istat, la disoccupazione è tornata a salire di due decimali, toccando il 13%, livello record dopo il 13,2% del novembre scorso. Il nuovo contratto a tutele crescenti e la decontribuzione, a parte lo spostamento verso i contratti a tempo indeterminato, per il momento non determinano la creazione di nuova occupazione. Nel mese di marzo l’Istat ha registrato 52mila disoccupati in più rispetto a febbraio. Rispetto al marzo 2014 la disoccupazione è salita di mezzo punto, l’occupazione scesa di 0,1 punti. Tra i giovani tra 15 e 24 anni, i senza lavoro sono il 43,1%, ancora in aumento. I dati Istat non contrastano con quelli del governo, che pochi giorni fa parlava di 92mila contratti in più, 31mila dei quali a tempo indeterminato: dal lavoro autonomo a quello part-time il travaso c’è stato.
Italicum È arrivato anche il terzo e ultimo voto di fiducia sull’Italicum (manca lo scrutinio finale, previsto per lunedì sera). L’opposizione si è fermata a 15 voti. La maggioranza a 342, con 38 dissidenti del Pd. Forza Italia e Sel chiedono il referendum abrogativo. Il M5S appare incerto.
Corriere Il nuovo direttore del “Corriere della Sera” è Luciano Fontana. La decisione è stata presa ieri, all’unanimità, dal consiglio di amministrazione di Rcs Mediagroup. A Ferruccio de Bortoli, che lascia il quotidiano dopo averlo guidato per la seconda volta dal 2009, hanno espresso «profonda gratitudine». Nato a Frosinone, 56 anni, laurea in Filosofia del linguaggio a Roma, Fontana è stato per 11 anni all’ Unità dove si è occupato di politica italiana, cronaca amministrativa e giudiziaria, impegnato anche nel desk centrale. Da 19 anni al Corriere , è stato caporedattore centrale, poi con Paolo Mieli da vicedirettore si è occupato dello sviluppo dei contenuti digitali e nel marzo 2009, con il ritorno alla direzione di de Bortoli, viene nominato condirettore. Come tradizione in via Solferino il direttore presenterà il piano editoriale al cdr e ai giornalisti, che poi voteranno il gradimento, che ha valore non vincolante.
(a cura di Daria Egidi)