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 2015  aprile 27 Lunedì calendario

La casa sull’acqua. Ad Amsterdam è stato inaugurato un quartiere galleggiante composto da 165 abitazioni, ma in centro città ci sono anche i woonbooten, delle navi fluviali riconvertite che si possono anche affittare per una vacanza. Oppure, se si tratta di poche notti, si può provare l’esperienza di dormire in un Botel o in un b&b pieds dans l’eau

Uno stile diverso, ecologico, spesso romantico. È quello di chi sceglie di abitare in una casa galleggiante. Un fenomeno in crescita in Europa, principalmente nelle zone dove abbondano fiumi, canali, lagune. A cominciare dall’Olanda. A Ijburg, nella periferia di Amsterdam, è stato di recente inaugurato un intero quartiere galleggiante composto da 165 case. Una cinquantina sono ville e più di cento palazzine con appartamenti. Tutti hanno la doppia vista sull’acqua, posto macchina e ormeggio per la barca. Si tratta di strutture lineari, di design, rispettose dell’ambiente, create dallo studio d’architettura di Nicholas Grimshaw e partners. Forse sono più pratiche ma meno affascinanti delle tradizionali «woonbooten» ormeggiate nei canali del centro città. Si tratta di pittoresche navi fluviali del passato trasformate in confortevoli abitazioni.
Simili del resto alle «pèniches» che affollano le rive della Senna a Parigi e dintorni, ormai ricercate residenze molto presenti sui siti delle società immobiliari. I listini sono del 30 per cento più bassi di quelli di una dimora tradizionale in cemento nella stessa zona. I prezzi partono da 150 mila euro e crescono man mano che ci si avvicina al centro città. Ad esempio una «pèniche» di 104 metri quadri, ormeggiata a ridosso dei Champs Elysees, raggiunge i 750 mila euro.
In vacanza
L’esperienza di vita in una casa galleggiante è anche possibile come soluzione per una vacanza, affittando l’originale dimora. Ad esempio nel centro di Amsterdam ce ne sono a disposizione 374, con tariffe che variano dai 100 ai 200 euro al giorno. Alcune sono Bed and Breakfast. Ad esse si aggiungono quelli che vengono chiamati «botel», gli alberghi galleggianti. Sono ovviamente presenti ad Amsterdam ma anche in molte altre città: a Praga sul fiume Vitava, a Maastricht sull’Haas, a Bratislava sul Danubio, a Liverpool dove è aperto il colorato e originale Yellow Submarine, ispirato ai Beatles. A volte si tratta di navi di linea dismesse, come il famoso «Queen Mary» ormeggiato a Long Island in California. Navi meno celebri offrono ospitalità statica in altri porti, come Copenhagen, Stoccolma e Rijeka. Per chi può spendere molto esistono «botel» a cinque stelle come il sontuoso Jawhara Marines Floating Suites di Dubai o il thailandese The Float House sul celebre fiume Kwai, quello del film con Alec Guinness e William Holden. È formato da una serie di piccole ville in legno, fra loro affiancate.
Diverse classi sociali
La casa sull’acqua è una realtà per differenti strati sociali.A Belgrado ne hanno costruite molte le famiglie rom. In Brasile, sul Rio delle Amazzoni, sono abitate dalla popolazione locale, che le trova più sicure in caso d’inondazioni. In Inghilterra, sul Tamigi, a Londra e su diversi canali e fiumi ne esistono 1500, dove vivono 50.000 persone. Fra loro David Gilmour, chitarrista dei Pink Floyd. Questo fenomeno, come scelta di vita nelle società occidentali è nato a Seattle nel 1905, dove tuttora si trovano oltre 500 «houseboat». Ma è possibile trovarne un po’ dovunque negli Stati Uniti, dall’Alaska alla Florida. Come in Australia, Canada, Cina, India, Laos, Zimbabwe. E in Europa in Germania, Danimarca e Belgio
Il futuro
Infine va ricordato che il riscaldamento dell’atmosfera, lo scioglimenti dei ghiacci ai poli, le inondazioni più frequenti spingono, in determinate aree, verso questa soluzione. Promossa ad esempio a New Orleans dopo le devastazioni dell’uragano Katrina nel 2005. Kevin Costner nel suo film Waterworld del 1995, descrive il mondo totalmente coperto dalle acque con la gente che vive su atolli galleggianti. Per fortuna si parla del lontano 2468. Ma uno studio di architettura di Miami ha già progettato una città galleggiante per cinquantamila abitanti.