Libero, 24 aprile 2015
Expo, troppi pochi uomini per la sicurezza? A Milano il Viminale prevede 2.500 agenti, ma saranno distaccati da altri reparti. Sindacati di Polizia preoccupati per il mini-budget
«Facciamoci il segno della croce, sperando che vada tutto bene...». Nei corridoi del Viminale qualche dirigente ha reagito così non appena preso visione del piano messo a punto dal ministero dell’Interno per la sicurezza dell’Expo.
Ieri il vicecapo del dipartimento della Pubblica sicurezza, Alessandro Marangoni, ha incontrato i sindacati di Polizia, ai quali ha illustrato nel dettaglio il dispositivo che sarà attuato dal 1° maggio. A garantire la sicurezza dell’evento, che durerà 186 giorni con un afflusso previsto di oltre venti milioni di visitatori, saranno 2.554 uomini in più, reperiti tra le varie Forze dell’ordine, oltre alle unità territoriali milanesi. Di questi, 1.267 saranno della Polizia, 884 dei Carabinieri e 403 della Guardia di Finanza. Ma si tratta di personale che sarà distaccato a Milano spostandolo da altri reparti presenti lungo la Penisola. Dei 1.267 uomini che fornirà la Polizia, ad esempio, 370 saranno messi a disposizione dagli uffici territoriali, 310 dai reparti mobili, 160 dalla Polizia ferroviaria e 130 dalla Polizia di frontiera.
«Che prezzo pagheremo sul territorio in termini di mancata prevenzione, di repressione dei reati e di applicazione della pena?», si chiede Gianni Tonelli, segretario generale del Sindacato autonomo di polizia (Sap). E questo a fronte di una situazione che già vede le Forze dell’ordine sotto organico per complessive 42mila unità (17mila solo nella Polizia). Insomma, non ci saranno nuove assunzioni, ad eccezione di 150 uomini che nel frattempo completeranno l’addestramento dopo l’arruolamento straordinario, per vigilare sulla sicurezza dell’Expo. E questo nonostante sia a portata di mano, praticamente a costo zero, la nomina di un migliaio di agenti idonei, ma non vincitori di concorso.
Il quadro non migliora sul versante del budget stanziato dal governo. Il Viminale ha messo a disposizione delle Forze dell’ordine 130 milioni di euro extra: 80 per le esigenze del personale (per le indennità e gli straordinari), 50 per le risorse strumentali (in primis gli automezzi). Un metodo che incontra le perplessità dei sindacati. «Garantire la sicurezza di un evento come l’Expo non è come costruire una casa o una strada, opere per le quali è possibile predeterminare la spesa», sostiene Tonelli. Nel momento in cui l’allarme per la minaccia terroristica è altissimo, spiega il numero uno del Sap, «le variabili sono troppe per condizionare la sicurezza con ragioni di bilancio. Cosa succede se servono più uomini? L’esecutivo è in grado di garantire ulteriori fondi? I precedenti non ci fanno ben sperare».