Fior da fiore, 24 aprile 2015
Il cooperante italiano Giovanni Lo Porto ucciso da un drone americano • Numeri sui droni • Più soldi per i salvataggi dei migranti, ma nessun accordo sulla loro accoglienza • Aumentano i contratti di lavoro • Una tassa del 25% ai giganti di Internet • In Cina è stato modificato il Dna di alcuni embrioni umani • Padre Graziano arrestato per la scomparsa di Guerrina Piscaglia
Droni/1 Il presidente Obama ha confermato che il 15 gennaio un’operazione militare condotta tramite un drone guidato dalla Cia ha provocato la morte del cooperante italiano Giovanni Lo Porto, rapito in Pakistan nel 2012. Insieme a lui, è morto anche l’altro ostaggio, l’americano Warren Weinstein. Il fatto è avvenuto nella valle di Shawal, una zona del Pakistan in mano a fazioni tribali. In quanto comandante supremo delle forze armate, Obama si assume «tutta la responsabilità per ogni operazione di antiterrorismo, inclusa questa che ha involontariamente ucciso Warren e Giovanni». Il presidente assicura che l’attacco del drone fu deciso «seguendo le regole » fissate per questi blitz dei killer dei cieli, e cioè obbedendo a tre criteri: l’intelligence aveva la convinzione di colpire una base di Al Qaeda; riteneva che non ci fossero civili presenti al suo interno; e sarebbe stato impossibile catturare i terroristi vivi. Il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, ieri ha annunciato che le famiglie delle vittime riceveranno indennizzi e anticipato la possibile «necessità di apportare ulteriori cambiamenti ai protocolli». Stupisce il ritardo nella diffusione della notizia: lo stesso Obama è stato informato dal capo della Cia, John Brennan, solo la settimana scorsa.
Droni/2 Le missioni dei droni sono affidate al tandem Us Air Force/intelligence. Sono coinvolti quasi 700 velivoli, compresi 80 a disposizione della Cia. Le unità che ricevono i video registrati dalle telecamere dei droni, le esaminano e poi aiutano a preparare le liste dei bersagli. Al fianco dei piloti siedono ufficiali dello spionaggio che verificano i dati, consultano i loro colleghi, quindi attendono un ordine dal capo dell’antiterrorismo. I dati dicono che nel 2014 i soli droni militari hanno registrato 369.913 ore di volo. Negli attacchi dei droni Usa si registrano 473 civili uccisi su un totale di 6.500 morti (Olimpio, Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]
Mediterraneo Il summit dei 28 capi di Stato e di governo della Ue ha portato alla decisione di triplicare i fondi per potenziare le missioni Triton, Poseidon e Frontex. Aumenteranno, oltre ai finanziamenti, anche le navi in pattugliamento sulle rotte degli immigrati clandestini in partenza dal Nord Africa e diretti soprattutto in Italia e Grecia. Il coinvolgimento della Nazioni Unite è ritenuto necessario per varare iniziative nei Paesi da dove partono gli immigrati clandestini, come la confisca e la distruzione di imbarcazioni o la lotta alle organizzazioni criminali con azioni militari e di polizia. Divisioni restano sulla ripartizione volontaria dei migranti e dei rifugiati tra i 28 Paesi membri, che dovrebbe alleggerire la pressione su Italia, Francia, Germania e Svezia, attualmente impegnati ad assorbirne la larga maggioranza. «La Gran Bretagna darà il suo contributo sia dal punto di vista del budget, sia sul piano dei mezzi, fornendo ad esempio navi ed elicotteri», ha dichiarato il premier inglese David Cameron, condizionando l’impegno al fatto che «le persone salvate siano portate nei Paesi sicuri più vicini, come l’Italia, e che non chiedano asilo nel Regno Unito». Londra invierebbe tre navi e tre elicotteri per il pattugliamento aereo. La Germania ha promesso altre tre navi. La Francia aggiungerà due navi e due aerei. Belgio e Irlanda fornirebbero una nave ciascuno. Danimarca e Svezia intendono contribuire con mezzi adeguati.
Contratti Il Sistema informativo del ministero del Lavoro rende noto che dopo l’entrata in vigore del Jobs act, a marzo, c’è un saldo attivo tra nuovi contratti e cessazioni dal lavoro di oltre 92mila, con un netto aumento dei contratti a tempo indeterminato: 54mila in più rispetto a quelli avviati nel marzo 2014. Analizzando nel dettaglio i dati, che non tengono conto del lavoro domestico e della Pubblica amministrazione, a marzo le assunzioni a tempo indeterminato sono state 162.498 con un aumento del 49,5% rispetto alle 108.647 di marzo 2014. Grazie alla decontribuzione (ma nel mese sono anche entrate in vigore le regole sul contratto a tutele crescenti) le assunzioni fisse sono state il 25,3% del totale delle attivazioni a fronte del 17,5% di un anno prima. Scendono, invece, le forme di lavoro precario: in particolare le attivazioni a tempo determinato (381.234) a marzo sono diminuite rispetto alle 395.000 dello stesso mese del 2014, ma comunque sono state superiori alle 310.566 cessazioni del mese generando quindi un attivo di oltre 70.000 contratti. Intanto dall’Istat fanno sapere che a fine marzo i contratti di lavoro in attesa di rinnovo (40, di cui 15 appartenenti alla pubblica amministrazione) interessano circa 7,3 milioni di dipendenti, di cui 2,9 milioni nel pubblico.
Internet Il governo è deciso a far pagare le tasse ai giganti di internet: Google, Amazon, Facebook. A fronte di un fatturato italiano di circa 11 miliardi di euro, le società che operano via internet pagano all’erario meno di 10 milioni di euro l’anno, cioè meno dell’uno per mille. Con la sede sociale in Paesi a fiscalità privilegiata, una struttura societaria complessa, e giocando sui prezzi di trasferimento infragruppo, riescono alla fine quasi a non pagare le imposte, se è vero che in media, a livello mondiale, versano l’1% del fatturato. Il piano del governo prevede una ritenuta alla fonte del 25%, operata da banche e intermediari, sui pagamenti a favore delle multinazionali con sede all’estero. Per evitare l’imposizione anche nel paese di residenza, a queste società verrebbe riconosciuto un credito d’imposta pari all’importo delle tasse versate in Italia. A meno che, e questo è il secondo tassello della strategia, queste società non decidano di dichiarare una «stabile organizzazione» in Italia, con un proprio bilancio e redditi imponibili».
Genoma In Cina per la prima volta 86 embrioni umani sono stati modificati nel Dna. Da questo esperimento per ora non nascerà alcun bambino: gli embrioni sono nati e morti in provetta perché i ricercatori hanno voluto che non si sviluppassero. Gli autori di questo studio sono i biologi dell’università di Canton, al lavoro per curare la beta talassemia, ma in Cina almeno cinque laboratori stanno studiano la modificazione del genoma. Gli scienziati cinesi hanno preso alcuni embrioni scartati dalle cliniche per la fecondazione assistita della zona perché al loro interno erano penetrati due spermatozoi anziché uno. In questa condizione è sicuro che gli embrioni moriranno entro pochi giorni.
Guerrina Per la scomparsa di Guerrina Piscaglia, 51 anni, avvenuta il 1 maggio 2014 da Badia Tedalda, enclave aretina in provincia di Rimini, sugli appennini che separano Toscana e Romagna, è stato arrestato padre Graziano, sacerdote della parrocchia di Ca’ Raffaello. Il suo vero nome è Gatrien Alabi, 45 anni, nazionalità congolese. Era arrivato nella canonica un paio d’anni fa insieme ad altri tre sacerdoti suoi connazionali. La donna, sposata e con un figlio disabile di 21 anni, si era innamorata di lui. I due si erano scambiati più di 4mila sms d’amore e spesso trascorrevano insieme delle ore in canonica. Il prete frequentava anche delle prostitute e sul suo computer sono state trovate immagini osé, tra cui quelle di una suora. Padre Graziano era stato indagato il 5 settembre per omicidio volontario o favoreggiamento e il 25 ottobre era cambiata l’accusa in favoreggiamento. Infine il pm di Arezzo Marco Dioni e il procuratore Roberto Rossi sono tornati all’accusa di omicidio volontario, aggiungendo la soppressione di cadavere. Tra le novità, la scoperta che, dopo la scomparsa della donna, padre Graziano aveva usato il telefono di Guerrina (mai più trovato) per inviare sms e depistare le indagini.
(a cura di Daria Egidi)