il Fatto Quotidiano, 23 aprile 2015
«Cara ti sposo, ma le partite del Padova non si toccano». L’accordo prematrimoniale del signor Borsatti. Come essere sposati per diciotto anni senza mai litigare (almeno sul calcio). «Mia moglie allo stadio non è mai venuta, in tutti questi anni non c’è stato modo di farla appassionare»
C’era anche lui domenica scorsa in tribuna a Legnago a festeggiare la promozione del Padova in Lega Pro (2-1 contro i padroni di casa). Il ritorno tra i professionisti della squadra praticamente fallita l’anno scorso e che nei bei tempi andati ha avuto in panchina il Paròn Nereo Rocco e in campo Claudio Valigi, Alessandro Del Piero, Filippo Maniero e pure Stephan El Shaarawy.
La storia, a metà tra Amici miei e la canzonetta di Rita Pavone (“perché perché la domenica mi lasci sempre sola, per andare a vedere la partita di pallone…”), è quella di Gianfranco Borsatti, 55enne di Albignasego, che, per non mancare nemmeno a un match del Padova, ha sottoscritto un contratto prematrimoniale con la moglie. Quando Gianfranco e Orietta, nel lontano 1997, sono convolati a nozze, lui ha voluto mettere al sicuro la sua passione calcistica per i biancoscudati. “È stato in quel momento che ho detto: attenzione, il Padova non si tocca! Siamo quindi arrivati a un buon compromesso”, racconta Gianfranco al Mattino di Padova.
E così i due hanno preso carta e penna e hanno messo per iscritto un bell’accordo davanti al notaio: “Io sottoscritta, Orietta Lago, dichiaro che niente avrò da discutere sul Calcio Padova e accetterò che il mio futuro marito si rechi allo stadio per le partite giocate in casa e tutte quelle giocate in trasferta da lui ritenute importanti”, recitano le prime righe dell’accordo. Naturalmente, però, c’è anche il rovescio della medaglia. “Si dichiara altresì che il signor Gianfranco Borsatti accompagnerà la sottoscritta a concerti e/o spettacoli teatrali anche se da lui non ritenuti particolarmente interessanti”, si legge nel documento. Che si conclude così: “Per ogni controversia le parti si impegnano a trovare conciliazione in luogo adatto all’interno dell’abitazione comune”.
In questo modo la coppia è riuscita a non litigare mai in diciotto anni di matrimonio. Per lo meno sul calcio. E Borsatti non ha mai saltato una partita, tranne lo spareggio per restare in serie B a Trieste. “Ma solo perché quel giorno c’era il matrimonio di mia sorella e io dovevo fare da testimone”, spiega. Ha però dovuto accettare la contropartita della moglie. “Devo ammetterlo, c’è voluta tutta la mia buona volontà per andare a qualche commedia tosta e ai concerti di Umberto Tozzi…”.
Insomma, tutti felici e contenti. E domenica scorsa Borsatti ha potuto festeggiare allo stadio la resurrezione del Padova. “Mia moglie allo stadio non è mai venuta, in tutti questi anni non c’è stato modo di farla appassionare al calcio. E poi quello è uno spazio tutto mio. Però l’ho portata a vedere la pallavolo: al volley si è subito appassionata, tifa come una matta e da tre anni siamo abbonati alla Tonazzo…”.