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 2015  aprile 23 Giovedì calendario

Con Napoleone a Waterloo. Non la solita gita con la Storia: in Belgio si rivive davvero, tra tuoni e boati di cannoni, la battaglia che cambiò le sorti dell’Europa. Per il bicentenario dello scontro, che cadrà il 18 giugno, infatti è stato inaugurato un moderno Memoriale: qui, grazie alla tecnologia, si fa un salto nel passato

Ore 21 del 18 giugno 1815, Waterloo, Belgio. Napoleone Bonaparte lascia il campo della battaglia che ha segnato definitivamente il suo destino e tenta di dare ordine alla rotta di quel che resta del suo esercito. A poca distanza, nei pressi della fattoria e locanda della Belle Alliance, il duca di Wellington e il feldmaresciallo prussiano von Blücher celebrano la vittoria. È uno dei fotogrammi più nitidi e mitici della storia europea, anche se quel nome, Waterloo, divenuto sinonimo di disfatta, non rende giustizia alle località in cui si combattè – Mont Saint Jean e Braine l’Alleud – ma nasce dal fatto che lì era il quartier generale del comandante britannico.
Waterloo, dunque. Ebbene, sapete da quando qui, nell’ondulata pianura belga a pochi km da Bruxelles, è iniziato il turismo della memoria? Dal 1815. Non è un errore di stampa: a poche settimane dalla battaglia, quando ancora le tracce del terribile scontro erano visibilissime, pellegrini, parenti e semplici curiosi, soprattutto britannici, iniziarono a percorrere questi campi.
LA TRASFORMAZIONE
Innescando la nascita spontanea di locande, memoriali, taverne che a sua volta motiverà una delle prime leggi di tutela in Europa – nel 1914 – tesa a proteggere i 500 ettari del campo di battaglia da qualsiasi ulteriore intervento edilizio o urbanistico.
Oggi, a poche settimane, da un Bicentenario che si preannuncia memorabile (vedi box), il sito di Waterloo cambia volto. Gli oltre 300mila visitatori che, eredi di quei primi turisti della memoria, ogni anno giungono qui e salgono sulla Butte du Lion – la collina artificiale che domina l’area con il gigantesco leone che guarda ammonitore verso la Francia – potranno ancora entrare nell’ormai vetusto “Panorama” che già dal 1912 tentava, con i mezzi dell’epoca, di dare ai visitatori una visione in 3D della battaglia; ma il vero punto focale sarà il nuovo, enorme, modernissimo Memoriale che fa compiere al sito di Waterloo un vero balzo nel futuro. Il Messaggero lo ha visitato in anteprima assoluta.
L’investimento, interamente pubblico, di 40 milioni di euro delle autorità della Vallonia Belga fa subito capolino quando si nota che i quasi 6mila mq. del “Memoriale – le Hameau du Lion” sono totalmente interrati. Pulizia dell’ambiente circostante, restauro di alcuni edifici storici, confinamento delle auto in parcheggi appartati e mascherati creano un contesto in cui il visitatore può cogliere le dimensioni del Memoriale solo in due modi: o dalla vetta della vicina Butte o entrandovi lungo l’ampia rampa pedonale affiancata dai nomi dei reggimenti degli eserciti contrapposti.
VIRTUALE-REALE
È un’immersione totale in quel fatidico giugno 1815 quella che si è chiamati a vivere. Dotati di un apparecchio simile a un’audioguida ma in realtà potente strumento interattivo, si sceglie un soldato che, assieme alla mascotte, anch’essa virtuale, del Memoriale, sarà il nostro accompagnatore virtuale, e si inizia nei primi ambienti a conoscere il contesto storico e culturale del ’700 europeo che, come un piano inclinato, conduce a Waterloo.
Ma è dal passaggio successivo che il ritmo della visita diventa incalzante. Sempre guidati dalla “bacchetta magica digitale” e sempre nella penombra si percorre una lunga rampa ascendente avendo a destra e a sinistra decine di riproduzioni in grandezza naturale di soldati incolonnati. La sensazione è che stiate marciando insieme a loro e infatti, poco dopo, ecco una piattaforma in cui tra tuoni e folgori lontane (quel giorno piovve a dirotto e il fango fu un fattore decisivo) rivivete tra tende e bivacchi la sera precedente lo scontro. Gli eserciti sono pronti per la battaglia, voi lo siete per un’installazione unica in Europa.
L’ESPERIENZA
Una sala semicircolare in cui, a gruppi di 60, si assiste a un film appositamente realizzato dal regista Gérard Corbiau. Dire film è riduttivo. Per la prima volta in un sito di questo tipo il mix del 3D e dello schermo panoramico (25 metri di base) generano un’esperienza che diviene 4D grazie alle vibrazioni trasmesse dal pavimento: è la battaglia di Waterloo, in tutte le sue fasi cruciali, racchiusa in 15 minuti davvero emozionanti. Cala la notte nelle sale seguenti dedicate alle conseguenze della sconfitta di Napoleone; dopo esservi seduti al tavolo dei vincitori, le vostre guide virtuali vi accompagneranno alle stazioni finali, in cui raccogliere le immagini che avrete scelto lungo la visita e i punti collezionati nei quiz e nei giochi di ruolo. Il tutto sarà pronto per esser condiviso sui social network.
Si torna all’aperto e si sosta in silenzio di fronte al panorama di campi coltivati e filari di alberi. A Braine l’Alleud una mostra è dedicata alle retrovie e all’opera di soccorso di medici e chirurghi. A Waterloo combatterono 200mila soldati, 20mila furono i morti e 35mila i feriti, di cui almeno altri 20mila morirono nelle settimane successive.Virtualità,multimedialità, anche spettacolo, sì. Ma guerra e battaglie restano sempre una bruttissima storia.