Corriere della Sera, 23 aprile 2015
È bastata una brutta Juventus per gestire la partita con il Monaco quasi con facilità. Non c’è stato teatro, ma l’assoluta superiorità di un gioco sull’altro. Ora in semifinale ci sono squadre più agili, con giocatori più importanti (Barcellona); altre che danno l’idea di una cattedrale (Bayern). Sono più belle da vedersi e probabilmente più favorite. Sarà difficile, non impossibile
La Juve va in semifinale e riapre la discussione sul calcio italiano, sulle sue tante crisi e le strane capacità che ancora gli restano di reagire. Non è stata una partita epica, molti nella Juve non sono stati all’altezza, da Pirlo a Tevez, a Morata, ma il Monaco non ha fatto un solo tiro in porta. La sintesi è questa: è bastata una brutta Juve per gestire la partita quasi con facilità. Capisco che il Bayern ha segnato 7 reti in due partite, il Barcellona 5, che gli altri hanno alcuni giocatori di uno spettacolo diverso. Qui non c’è stato teatro, ma l’assoluta superiorità di un gioco sull’altro. Il bello non è stato il gioco, peggiore di tante altre uscite della Juve, con troppi errori nei passaggi e nessuna voglia di attaccare la porta del Monaco. È stato il niente concesso all’avversario, la facilità con cui è stato difeso il vantaggio pallido di Torino. Credo che dopo dodici anni, si debba dare grande merito alla Juve per questa semifinale. Né c’è da scandalizzarsi per aver aspettato l’avversario. La Juve aveva giocato così anche a Dortmund, subendo e ripartendo. Ieri le è mancata la forza per il contropiede. Perché la condizione non è eccellente e perché il Monaco non spostava comunque mai i suoi quattro difensori dal limite dell’area. Tante volte la Juve è stata esaltata per la semplice gestione della partita, questa ne è stata una dimostrazione un po’ troppo univoca ma limpida. Non resta niente del Monaco, nemmeno un colpo, un dubbio, un guizzo. La Juve è mancata non nella squadra ma in chi doveva fare gioco, Pirlo e Tevez, ma non è nemmeno troppo importante. Non doveva vincere la Champions in un colpo, doveva annullare un avversario. Altra cosa è quello che resta negli occhi di questi quarti di finale. Ci sono squadre più agili, con giocatori più importanti (Barcellona); altre che danno l’idea di una cattedrale (Bayern). Sono più belle da vedersi e probabilmente più favorite. Ma la Juve non prende gol e qualche volta ne segna. Quando sei in semifinale non serve molto altro. Servirebbe semmai adesso un’ultima spinta nel sorteggio. La meno forte mi sembra la squadra di Madrid. Il Barcellona è l’avversario peggiore, il Bayern una struttura convulsa con picchi poco contenibili. Il resto è difficile, ma si può fare.