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 2015  aprile 22 Mercoledì calendario

È in Spagna la prima banca che paga i clienti per un prestito. «Caro signore, siamo lieti di comunicarLe che, a fronte del mutuo acceso presso di noi, Le verrà detratta una quota a titolo di interesse». Ecco la lettera inviata da Bankinter, il settimo istituto spagnolo

Che stupido pesce di aprile. I clienti di Bankinter, la settima banca spagnola, non hanno avuto dubbi quando, a inizio del mese, hanno ricevuto una lettera dall’istituto: caro signore, siamo lieti di comunicarLe che, a fronte del mutuo acceso presso di noi, Le verrà detratta una quota a titolo di interesse.
Una banca che ti regala soldi? Ma chi vogliono prendere in giro, hanno pensato gli incolpevoli correntisti. Qualcuno, pare, si è anche recato allo sportello a protestare. Ma non era uno scherzo. Semmai, una conseguenza imprevista (anche dagli esperti) del calo dei tassi di interesse alimentato dalla politica della Bce e dai suoi effetti sul mercato delle valute. Il «regalo», infatti, riguarda i clienti di Bankinter che a suo tempo, tra il 2006 ed il 2008, hanno sottoscritto mutui variabili agganciati al franco svizzero, invogliati dai tassi del Libor sulla moneta di Berna, più bassi dell’Euribor. In questi mesi il franco è salito di valore (facendo così aumentare l’importo residuo del capitale da restituire) ma i tassi di Berna sono precipitati, prima di quello dell’area euro, in terreno negativo. E così gli interessi, calcolate sommando il tasso elvetico più uno spread dello 0,5%, sono scesi sotto zero. Che fare? Bankinter ha deciso di premiare i suoi clienti: invece di pagare interessi, da questo mese, si vedono scontare una parte del dovuto. Un regalo inatteso, che compensa i clienti dell’aumento del debito, calcolato in franchi. Ma il saldo, fa sapere Bankinter, pur avara di particolari, è positivo. Insomma, il regalo c’è. Ancor più fortunata è stata, intanto, una giovane piccola imprenditrice danese, Eva Christiansen, felice per aver finalmente ottenuto, dopo diversi, cortesi rifiuti, un prestito dalla sua banca. Anche lei, racconta al New York Times, ha pensato ad uno scherzo quando ha letto il primo estratto conto: la banca, invece di comunicarle l’importo della rata da pagare, ha ridotto l’ammontare del dovuto. In questo caso la stranezza si spiega con i tassi di interesse negativi che la banca centrale ha adottato per scoraggiare l’arrivo di quattrini dall’estero che potrebbero far salire troppo il valore della corona, la valuta locale, a danno dell’export. Insomma, il mondo della finanza va alla rovescia. E Bankinter è stata lesta ad approfittarne per farsi pubblicità a costo modesto. Lasciando le noie al Banco de Santander, citato in giudizio da un cliente che, nel 2013, aveva sottoscritto un mutuo che prevedeva un tasso fisso del 2 per cento il primo annuo, per poi trasformarsi in un variabile calcolato sull’Euribor meno l’1,1 per cento. Ora mi dovete restituire i soldi, è stata la tesi del cliente del colosso di Madrid. No, ha replicato la banca, impaurita dalle conseguenze. E ha citato a propria difesa una circolare della Banca di Spagna in cui si sostiene che in casi del genere l’interesse non può scendere sotto zero. Ma il governatore della banca centrale ha subito precisato che non esiste, per ora, una regola generale. Mettetevi d’accordo, è stato il suggerimento. Mica facile. In Spagna come in Italia ed in Portogallo, i Paesi ove è più frequente il ricorso al tasso variabile. Anche da noi, per ora, si naviga a vista. E chissà, presto qualcuno potrebbe seguire l’esempio di Bankinter. E dove la trovi una pubblicità migliore per i clienti più fedeli.