Il Sole 24 Ore, 22 aprile 2015
Un trader specializzato in future è stato arresto nel Regno Unito con l’accusa di manipolazione dei mercati azionari in connessione al cosiddetto «flash crash» che si verificò il 6 maggio 2010, quando il Dow Jones perse 600 punti in cinque minuti circa. L’uomo finito in manette si chiama Navinder Singh Sarao e ha usato un programma di trading automatico per manipolare contratti future
Dal «flash crash» alle manette. Un trader specializzato in future è stato arresto nel Regno Unito con l’accusa di manipolazione dei mercati azionari in connessione al cosiddetto «flash crash» che si verificò il 6 maggio 2010, quando il Dow Jones perse 600 punti in cinque minuti circa. Secondo le autorità Usa, Navinder Singh Sarao ha usato un programma di trading automatico per manipolare i contratti future dell’E-Mini S&P 500 al Chicago Mercantile Exchange. Piazzando simultaneamente ampi ordini di vendita a differenti prezzi – una tecnica nota come «layering» – Sarao ha creato l’impressione che ci fosse una sostanziale offerta nel mercato. Tra le accuse rivolte al trader c’è anche quella di «spoofing», la pratica di trading illegale in base alla quale si piazzano rapidamente degli ordini che poi vengono cancellati mandando però al mercato informazioni distorte sul trend in corso. Il crollo del Dow del maggio di 5 anni fa si verificò dopo una contrazione dei prezzi dell’E-Mini.