Il Messaggero, 22 aprile 2015
Pesce palla giapponese, coccodrillo dello Zimbabwe e scorpione al cioccolato, il tutto accompagnato da vino di serpente. Il menù dell’Expo supera i divieti alimentari grazie a una serie di deroghe speciali, che porteranno in tavola una ricca carrellata di cibi che di norma non possiamo mangiare
Sashimi di fugu, ossia pesce palla – primo ad essere “sdoganato” – dal Giappone, per iniziare. Poi, la carne bianca del coccodrillo dallo Zimbabwe. E ancora, termiti disidratate, cavallette e insetti vari da Tailandia e Birmania. Infine, per concludere in dolcezza, scorpioni ricoperti di cioccolato e praline di grilli. Tutto accompagnato da vino di serpente, ottenuto tenendo il corpo del rettile in infusione nell’alcol, prodotto tipico in Cina e Vietnam. L’Expo di Milano mostra le sue carte. Anzi, la sua Carta geo-gastronomica, superando i divieti alimentari grazie a una serie di deroghe speciali, che porteranno in tavola un ricca carrellata di cibi, di norma, appunto, vietati. Inclusi alcuni velenosi, come il pesce palla.
RICERCATEZZE PROIBITE
Il record di morti per fugu mal preparato si è registrato nel biennio 1956-1958 con 420 vittime, ma decine di casi si registrano ogni anno. Tra le ricercatezze proibite, qui consentite, ci sarà pure il meno esotico, ma bandito da anni, porceddu, maialetto sardo arrosto, che fino a poche settimane fa è stato protagonista di un vero braccio di ferro tra Regione e Governo, a causa dei rischi legati alla peste suina. Ora, con l’Expo ormai alle porte, arrivano le deroghe. La prima proprio per il fugu, per gusto e pericolosità uno dei piatti più rinomati in Giappone, tanto da aver meritato un museo a Osaka.
Autorizzazione in arrivo pure per il coccodrillo.
A dare un’occhiata nelle cucine dell’esposizione è stata Coldiretti, che ieri, in occasione della spedizione del maialino precotto, per la prima volta dopo tre anni e cinque mesi di blocco delle esportazioni di carni di maiale dalla Sardegna, ha offerto ai curiosi alcune “golose” indiscrezioni. Banditi carne di cane e datteri di mare, iscritti tra le specie protette.
Via libera a vodka di scorpione, larve disidratate e a una serie di insetti, che pur essendo cibi comuni in 113 Paesi nel mondo, arriveranno in Italia per la prima volta per essere illustrati, discussi e, soprattutto, assaggiati. D’altronde, è proprio ai cibi alternativi che si guarda per la nutrizione sostenibile e per il futuro. E gli insetti sono al primo posto, con circa 1900 specie classificate come commestibili, a partire da api e formiche. Largo alle deroghe, dunque, in nome della cultura alimentare internazionale e delle sue prospettive, ma solo per il tempo – e lo spazio – dell’Expo.
TRASPORTI BLINDATI
Ogni prodotto “vietato”, ammesso a Milano, raggiungerà i padiglioni in imballi piombati, su trasporti blindati, e sarà aperto solo all’interno delle strutture con la supervisione di tecnici ministeriali e Asl. Non solo. Tutto ciò che avanzerà dovrà essere distrutto e incenerito, forse anche per non alimentare, nel vero senso del termine, un mercato di esotismi nel piatto. A farla da padrone sarà il made in Italy ma le ricercatezze internazionali avranno comunque un peso significativo nel food-business della manifestazione, stimato da Coldiretti in oltre 26 milioni di pasti distribuiti per circa 450 mila tonnellate di cibo e un “conto” complessivo di 320 milioni di euro, tra cucina nostrana, esotica e coraggiosa.